Massimo Coda si è ormai affermato come uno dei principali trascinatori del Lecce. Il bomber giallorosso in questa stagione ha collezionato ben 14 reti e vuole continuare a puntare la promozione in Serie A.
Il sogno promozione e una carriera ancora tutta da costruire. Massimo Coda, a 32 anni, vuole ancora togliersi grandi soddisfazioni. L’attaccante in questa stagione è l’uomo dei record del Lecce. Bomber indiscutibile con 14 reti messe a segno. Le stesse di Leonardo Mancuso della capolista Empoli, con cui si gioca da tempo il titolo di capocannoniere. Il classe ’88, tuttavia, non sfida soltanto gli avversari. Il suo obiettivo infatti è quello di alzare l’asticella e superare le 22 reti della stagione 2018/19 con il Benevento, nonché ovviamente di conquistare la promozione in Serie A con i giallorossi.
Massimo Coda si è raccontato in un’intervista alla Gazzetta dello Sport. La testa va subito al record di gol da conquistare: “Posso farcela a raggiungere quota 22. Magari finalmente vincerò la classifica cannonieri ma sarà una bella sfida con Mancuso e Forte. Due stagioni fa davanti a me c’era Donnarumma, con 25 reti, nel Brescia che proprio con Corini andò in Serie A. Vedo analogie che mi fanno ben sperare”. Domenica è arrivata la doppietta contro la Reggiana: “In carriera i miei bersagli preferiti sono state le due veronesi, ma evidentemente anche loro mi portano bene. Gli avevo già segnato dei gol in passato. A fine partita il mio ex compagno Costa mi ha detto che contro di loro sembro Van Basten. Il mio gol più bello? Contro il Pordenone“. Una prova importante adesso sarà la striscia di scontri diretti, a partire da quello contro il Chievo Verona.
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L’attaccante del Lecce crede fortemente nella promozione: “Siamo padroni del nostro destino, molto dipenderà dalle prossime partite, appunto contro Chievo, Venezia, Frosinone e Salernitana. L’Empoli finirà primo, ma per conquistare il secondo posto serviranno 64 punti e noi saremo in corsa fino alla fine. Con Corini stiamo lavorando anche sui troppi gol subiti. Dobbiamo puntare ad esaltare la nostra forza in chiave offensiva. Il mister mi sprona sempre a fare di più“.
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Uno dei rimpianti di Massimo Coda è proprio l’avere collezionato poche reti (soltanto 4 in 46 presenze) in Serie A: “Ognuno fa i conti con il proprio destino. A 25 anni ho avuto la grande chance nel Parma, di rientro dal prestito al Nova Gorica, dove avevo realizzato 18 gol e vinto la Coppa di Slovenia. All’inizio Donadoni non mi vedeva, poi mi volle in gruppo. Cominciai a giocare e con l’Inter poi mi ruppi i legamenti del ginocchio”. Un ricordo positivo di quell’esperienza, in particolare, è legato ad Antonio Cassano: “È unico”. Ma non solo lui. Anche Hernan Crespo: “Mi diceva di giocare sino a 40 anni, perché poi si spengono i riflettori e da ex giocatore è tutto diverso. Allora vado in A col Lecce e stavolta me la godo a lungo”.
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