Da trascinatore a enigma, la Sampdoria si interroga su Keita che è in prestito fino a fine stagione e ha costi molto alti.
Quale è il vero Keita? Quello che nel giro di tre settimane segna tre reti in quattro gare e si prende sulle spalle la Samp? Oppure quello spento e fuori dal gioco visto nel derby e contro il Cagliari? La Sampdoria si interroga su uno di quei calciatori che avrebbero nelle corde i colpi per fargli fare il salto di qualità e invece viene inghiottito da un’altalena di prestazioni. Keita, così come tutta la squadra, sembra vivere alla giornata, segna e strabilia un giorno, ma quello dopo si perde per il campo. Così è fatta anche la Sampdoria di questa stagione che si assesta a metà classifica, ma non riesce ad andare oltre perché nel momento di fare un passo in più si ferma.
L’attaccante senegalese aveva iniziato la sua avventura a Genova tra mille problemi. Prima il Covid-19, poi un infortunio muscolare lo avevano spedito in infermeria praticamente fino a metà dicembre. Una volta tornato in condizione, però ha messo il turbo con un gol al Sassuolo e uno al’Inter a cui sembrava essere seguita la definitiva consacrazione. Da Parma a Firenze, tre gol in quattro gare con due successi e un pareggio, quello di Benevento. Poi il nulla, contro la Lazio un’ora insufficiente e lo ammette anche Ranieri che infatti nella sfida all’Atalanta lo tiene in panchina fino al 60’.
Poi la grande occasione, nel derby, la gara dell’anno, il tecnico lo ripropone dall’inizio per guidare l’attacco. Niente guizzi però e altra sostituzione al 71’. Il copione si ripete con il Cagliari quando il senegalese non si fa mai notare e così la sua partita fine dopo appena 63 minuti. Domenica alle 12,30 la Sampdoria sfida e il Bologna e il ritrovato Gabbiadini potrebbe soffiare il posto allo spento Keita.
Il presente potrebbe quindi essere in panchina e il futuro non è detto che sia ancora a Genova. Keita ha qualità e la Sampdoria, probabilmente, se lo terrebbe stretto, se non fosse che l’operazione per riscattarlo ha costi molto alti. Il Monaco chiede 10 milioni per il riscatto, ma il vero nodo è l’ingaggio. L’ex Lazio guadagna 2,5 milioni di euro all’anno, troppo per la Samp che infatti in questa stagione sta pagando solo una parte del suo stipendio. In caso di riscatto però l’ingaggio andrà pagato per intero e difficilmente i blucerchiati potranno scavallare oltre il milione. Al momento quindi tutto è in bilico, Keita dovrà guadagnarsi in campo la riconferma, solo così Ferrero potrà pensare ad uno sforzo in più per trattenerlo.
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