Benevento, Foggia: “Così non ci si salva, tutti in discussione. Si va in ritiro”

Il Benevento ha incassato un ko nello scontro diretto contro la Fiorentina. La vittoria, adesso, manca da undici turni. Ad intervenire in conferenza stampa, al termine del match casalingo, è stato il direttore sportivo giallorosso Pasquale Foggia.

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Pasquale Foggia, direttore sportivo del Benevento (Photo/Getty Images)

Undicesimo turno senza vittorie per il Benevento. Lo scontro diretto con la Fiorentina, valido per la ventisettesima giornata del campionato di Serie A, si è concluso sul risultato di 2-4 a favore della Viola. Un brutto ko per i giallorossi, che adesso sono costretti a rincorrere per conquistare la permanenza in massima categoria. La squadra di Pippo Inzaghi, si trova al momento a +6 sul terzultimo posto. Il Torino, tuttavia, ha ancora tre gare in meno. La situazione, dunque, è più drammatica di quanto sulla carta sembri.

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Foggia nel post-gara

Pasquale Foggia, intervenuto in conferenza stampa al termine del match dello Stadio Ciro Vigorito, è una furia: “Parlare di delusione sarebbe riduttivo, è giusto che ora sia io a metterci la faccia. Bisogna analizzare il momento, ognuno di noi deve assumersi la responsabilità di questa situazione. A partire da me, arrivando poi allo staff tecnico. Da domani andremo in ritiro, è un bel po’ di tempo che le cose non vanno bene e ora dobbiamo dare risposte”. E aggiunge: “Analizzare ogni aspetto è giusto, a partire da quello mentale. Ci sono tante cose che possono giustificare il momento negativo, non bisogna nascondersi. E’ necessario capire che ognuno di noi ha delle responsabilità, dopo queste partite mi aspetto di vedere non i calciatori ma gli uomini che tirano fuori l’orgoglio. Solo in questo modo potremo essere performanti sul terreno di gioco, quando dai tutto e hai la cattiveria agonistica necessaria le giocate ti riescono. Questa è la stessa rosa e la stessa società che ha fatto 26 punti e che riceveva complimenti fino a poche settimane fa. Ma senza la voglia di stare sempre sul pezzo sarà difficile. Si può parlare di moduli, tattica e 3-5-2, ma i problemi stanno a monte“.

La panchina di Pippo Inzaghi adesso potrebbe tremare: “Siamo tutti in discussione, compreso allenatore. La nostra critica è sempre costruttiva, nei momenti difficili non bisogna perdere lucidità. La classifica dice che ci stiamo giocando la salvezza, a inizio anno sapevamo che campionato dovevamo fare. Ma questo non è il modo per raggiungere l’obiettivo. Il vantaggio sulla terzultima? Non mi interessano i punti: 26 possono essere tanti o pochi, lo vedremo più in là. Un dirigente deve avere la capacità di fare un’analisi a 360°. Se qualcuno ha pensato che i dieci punti di vantaggio erano sufficienti per salvarsi ha sbagliato tutto, era sufficiente vedere chi fossero le avversarie alle nostre spalle. La Fiorentina, tanto per fare un esempio, ha Ribery, Bonaventura e tanti campioni. Tecnicamente non siamo al livello di alcune squadre, ma non deve mai venir meno la fame necessaria per mantenere la categoria che così faticosamente abbiamo conquistato un anno fa. Mi fa rabbia aver perso quell’approccio e quella voglia che ci hanno sempre contraddistinto“.

Questa sera, ad ogni modo, resta da salvare soltanto l’approccio propositivo dell’inizio della ripresa: “E’ semplicemente la conferma che abbiamo qualità. Caprari ha avuto l’occasione per fare il 2-3, forse c’era un rigore su Gaich. Ma non mi interessano i se e i ma, non portano da nessuna parte. La mia analisi poteva partire tranquillamente dal buon inizio del secondo tempo, ma intendo lanciare un messaggio diverso“. Una battuta finale sul mercato di gennaio: “Avevamo bisogno di un esterno basso di destra e di un attaccante fisicamente forte. Non dimentichiamoci di chi siamo e del fatto che le cose vanno costruite nel tempo. Nessuno ha la bacchetta magica“.

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