Il pilota spagnolo ha parlato al termine della prima giornata di test sul circuito di Sakhir. Sainz ha concluso con il quinto miglior tempo, ma ammette che il tempo per girare non è poi così tanto.
Si è disputata ieri la prima giornata di test della Formula 1, in vista di una stagione che partirà tra appena due settimane. Tra i migliori piloti al termine della sessione c’era anche Carlos Sainz, alla prima vera guida al volante della Ferrari su un circuito in cui si correrà al Mondiale. Lo spagnolo ha concluso la prima giornata di test a Sakhir con il quinto miglior tempo. Più in generale, però, si è notata l’intenzione da parte della scuderia di Maranello di non tirare fuori troppo del suo potenziale. Ma alla fine della giornata si può di certo sorridere.
Sainz, intervistato dai giornalisti presenti in Bahrain – seppur in forma digitale – ha svelato le sue sensazioni. E in vista del debutto iridato in Ferrari, c’è grande voglia di fare bene e di guidare la Rossa: “Ammetto di essere impaziente, non voglio mentire, anche perché ormai è passato un po’ di tempo da quando attendo questo momento. Ieri abbiamo completato il filming day, ed è stato un primo assaggio, in precedenza avevo fatto dei chilometri con monoposto delle stagioni precedenti, ma oggi è un’altra cosa, anche con tutta la sabbia in pista va bene lo stesso. Poi, ovviamente, è importante solo completare il programma a fine giornata, e preparare al meglio il weekend di gara”.
Il format dei test di Sakhir prevedono, di fatto, una giornata e mezzo alla guida delle monoposto. Una situazione che non può lasciare contento nessun pilota, Sainz compreso: “Non penso sia l’ideale. Con questa generazione di Formula 1 la differenza la fai trovando gli ultimi due decimi, se non l’ultimo decimo, e per raggiungere questo obiettivo ogni chilometro di test in meno complica le cose. Se poi sei un esordiente, come ad esempio Mick, è ancora più complesso, raddoppiano le difficoltà, e dei problemi ci sono anche per i piloti che sono al via con una squadra nuova“.
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Sainz è consapevole che questo format penalizza soprattutto i piloti che hanno cambiato ‘casacca’ durante l’inverno. “Se fossi ancora in McLaren – svela – perdere dei chilometri sarebbe meno importante, perché conosco le procedure, il metodo di lavoro e l’equilibrio generale della monoposto, soprattutto quest’anno in cui le vetture non sono completamente nuove. Le prove per me sono poche, ma è così per tutti”. E poi c’è la situazione vaccinale, con i piloti che hanno ricevuto la proposta dall’emirato: “Ho deciso di accettare – ammette lo spagnolo – . È una grande opportunità e sono ovviamente grato al governo del Bahrein per averla offerta a tutte le persone che viaggiano moltissimo durante tutta la stagione”.
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Hanno fatto molto discutere le parole di Sainz, che ha ammesso di sognare il titolo con la Ferrari nei prossimi 5 anni. Lo spagnolo ci ha tenuto a spiegare che si trattava di una specie di sketch con Charles Leclerc: “Ci sono stati dei commenti interpretati un po’ male. A volte i media interpretano le cose a modo loro, e cambiano un po’ il senso delle parole, io volevo dire che tra cinque anni vorrei essere già campione del mondo, possibilmente prima, so che è un obiettivo molto difficile da raggiungere, ma è il target di ogni pilota. Penso di essere nel posto giusto, non vedo l’ora di poter godere dei benefici di una stabilità che avrò qui in Ferrari”.
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