Russell e Latifi arrivano con grandi motivazioni al primo appuntamento della nuova stagione. Le dichiarazioni rilasciate in conferenza stampa dai due piloti della Williams, alla seconda annata insieme.
Siamo ormai pronti per vivere una nuova stagione in Formula 1, con il campionato del mondo 2021 che sta per cominciare. Si riparte per la prima volta nella storia dal Bahrain, con il circuito di Sakhir che ospiterà la prima tappa della nuova annata. Come succede sempre di giovedì, oggi era il turno delle conferenze stampa prima di vedere le monoposto in pista. Nella giornata di venerdì, invece, sono in programma le prime due sessioni di prove libere. Tra i protagonisti che sono intervenuti ai microfoni dei giornalisti ci sono anche i due piloti della Williams.
George Russell e Nicholas Latifi saranno ancora una volta nello stesso box, per la seconda stagione consecutiva. Da una parte c’è il campioncino inglese, promesso sposo della Mercedes non appena si concluderà la splendida carriera del campione del mondo Lewis Hamilton. Dall’altra parte c’è il pilota canadese, che spera di poter fare qualcosa di meglio dopo una annata di esordio un po’ deludente. In ogni caso, il mezzo a disposizione anche quest’anno non sarà tra i più performanti nello schieramento. Andiamo allora a leggere le prime parole della stagione del tandem della Williams.
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Williams, parla George Russell
“Siamo prepararti considerando gli appena tre giorni di test. Programma svolto senza problemi e non vedo l’ora di gareggiare per capire come va. Ho avuto sostegno dai miei genitori, ma sono stati sempre spaventi per quello che faccio. Ricordo la madre di Albon al circuito che mi afferrava per la paura in pista guardando il figlio. E in quelle occasioni ho immaginato i miei… Ma sanno che faccio qualcosa che amo”.
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Le parole di Nicholas Latifi
“Difficile giudicare la macchina solo dai test, anche perché con il vento non è stato facile. Ma credo che un po’ tutti abbiano faticato. Speriamo di avere condizioni stabili in questo weekend, ma non credo. Voglio riprendere da dove ho lasciato, migliorare dalle qualifiche innanzitutto. Non ho mai tirato fuori il potenziale della macchina e di me stesso. Non ho cominciato da bambino a correre, ma è stato una sorta di tiro mancino ai miei. Era un mondo nuovo per me e per loro, che non sono piloti. Ma mio fratello ha corso nel karting e ho capito e colto subito le loro emozioni e il loro nervosismo. Ma, come per Russell, sanno che faccio quello che amo”