Il team principal della Ferrari fa le carte al Mondiale che inizierà in questo weekend. Mattia Binotto pensa anche al futuro, con le novità del prossimo anno che faranno da introduzione alla rivoluzione del 2025.
Mattia Binotto parla alla vigilia della nuova stagione. Per lui sarà la terza da team principal della Ferrari, e ai colleghi della Gazzetta dello Sport ha svelato l’inizio di questa grande avventura: “Era una squadra che veniva da un’epoca molto difficile ma che aveva saputo guardare avanti sia rafforzandosi come organico sia investendo su tanti giovani. Un programma di lungo periodo, che richiedeva tempo e pazienza ma che, alla fine, portò alla serie di successi più duratura nella storia della Scuderia, con 14 titoli iridati in 10 stagioni. In un certo senso, è un percorso che stiamo facendo oggi, anche se ci sono delle condizioni esterne che sono molto cambiate“.
Quello che è appena cominciato è l’anno numero 27 per Mattia Binotto in Ferrari. Un periodo lunghissimo, iniziato da neo-laureato e semplice impiegato, ma nel quale ha attraversato tante storie fantastiche. “Ho avuto la fortuna di conoscere tante persone straordinarie – ha svelato – : alcune note – da Michael Schumacher a Jean Todt e a Louis Camilleri – altre sconosciute che mi hanno arricchito professionalmente ed umanamente, e mi hanno fatto crescere in termini di responsabilità, senza peraltro cambiare quei valori di umiltà e determinazione che mi appartengono. Dentro di me, però, credo di essere rimasto la stessa persona del 1995, animata da una grande passione e dall’orgoglio di appartenere a questa fantastica Scuderia“.
È evidente il cambio di marcia che Binotto ha dato al settore sportivo della Ferrari, dopo l’avvicendamento con Maurizio Arrivabene. In ogni caso, il suo lavoro è ancora allo stato embrionale e punta a un solo obiettivo: “Il lavoro sarà completato quando apriremo un nuovo ciclo vincente. Per farlo abbiamo cambiato tanto negli ultimi due anni e mezzo, soprattutto abbiamo cercato di gettare le fondamenta di questo ciclo, lavorando su ogni aspetto. Non è questione soltanto di strumenti o di ingegneri ma anche di costruire una cultura nuova, dove gli errori non siano visti come delle colpe ma opportunità di crescita, dove ci sia apertura verso le idee altrui, dove sia forte il senso di responsabilità tanto individuale quanto collettiva, dove l’appartenenza alla Ferrari sia vissuta con orgoglio“.
Mattia Binotto ha parlato anche del grande lavoro fatto in funzione del 2022. Del resto tutti erano consapevoli che la stagione di quest’anno è una specie di anno di transizione: “In questa stagione il momento in cui tutte le energie progettuali saranno concentrate sulla vettura dell’anno prossimo sarà anticipato rispetto al solito. Questo non soltanto per il budget cap ma anche perché nel 2022 avremo una monoposto tutta nuova, senza contare che nel 2023 i vincoli finanziari saranno ancor più stringenti. Bisogna cambiare approccio, soprattutto sul tema dell’impiego delle risorse e delle spese, per essere più efficienti: saper dare le giuste priorità e saper spendere bene sarà ancora più importante“.
Una specie di appiattimento verso il basso che potrebbe però agevolare lo spettacolo. E come si è già visto nella scorsa stagione, potrebbero venire fuori gli exploit dei cosiddetti ‘team satellite’. Mattia Binotto è consapevole che fenomeni di questo tipo potrebbero avvenire anche nel 2021: “Lo abbiamo già visto in qualche occasione lo scorso anno, con i successi di Sergio Perez e Pierre Gasly. A lungo periodo credo che i team più grandi continueranno a lottare per il titolo anche se le distanze saranno più ravvicinate“.
Per i tifosi della Ferrari è stata durissima assistere al Mondiale 2020. La prima edizione di un campionato del mondo senza una vittoria dall’altrettanto difficile 2014 – quello del passaggio all’ibrido – e con appena tre podi. Binotto, in ogni caso, si aspetta un evidente miglioramento: “Credo che il gap si sia ridotto, ma non colmato del tutto. Nel 2022 puntiamo a migliorare ancora, consapevoli che anche gli altri non resteranno con le mani in mano e che la PU del prossimo anno rimarrà in uso fino a tutto il 2024. Va tenuto presente che l’anno prossimo sarà obbligatorio utilizzare una nuova benzina con il 10% di etanolo, un fattore che potrebbe avere un’incidenza importante sulle prestazioni“.
La domanda seguente appare quasi d’obbligo. Considerando che le avversarie sono riuscite a primeggiare grazie ad alcune ‘pieghe’ dei regolamenti, la Ferrari farà lo stesso? Binotto replica così: “Se guardo al recente passato molte soluzioni innovative ormai diffuse su tutte le vetture sono state introdotte da noi: abbiamo peccato nella capacità di sviluppo, non certo nella creatività. In teoria, il nuovo regolamento tecnico è molto vincolante e sulla carta lascia poco spazio alla fantasia. Ma, come spesso accade, il potenziale creativo delle squadre ha il sopravvento sui confini imposti dalle regole. Da parte nostra, cercheremo di fare il massimo per sfruttare al meglio ogni opportunità“.
Tra le novità, inoltre, c’è quella in previsione nel 2025. Ci sarà una nuova e importante rivoluzione, soprattutto sul piano dei motori. Questa è la posizione resa nota da Mattia Binotto sull’argomento: “Siamo d’accordo con la F.1 e la Fia che i motori della prossima generazione debbano mantenere l’attuale impostazione ibrida. È fondamentale che le regole vengano definite tenendo ben presenti alcuni vincoli: le PU dovranno essere assai meno costose, contribuire al raggiungimento di quegli obiettivi di sostenibilità che sono ormai ineludibili ed essere un’opportunità di sperimentazione di tecnologie e soluzioni che abbiano una ricaduta sulle vetture stradali“.
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In casa Ferrari, una delle più grandi novità della stagione 2021 riguarda senza dubbio la coppia di piloti. Al fianco di Charles Leclerc non ci sarà Sebastian Vettel, che ha salutato con commozione e ha lasciato il sedile a Carlos Sainz. Binotto appare fiducioso in merito al rapporto tra i due piloti della Rossa: “Credo che l’armonia che sta caratterizzando queste prime settimane del rapporto fra Charles e Carlos sia davvero genuina. Entrambi sanno bene che bisogna lavorare insieme per riportare la Ferrari in alto e che gli interessi della squadra vengono prima di quelli del singolo“.
Mattia Binotto ha voluto fare sue le parole del suo ‘braccio destro’ Laurent Mekies. Quest’ultimo ha ammesso candidamente che è irrealistico vedere una Ferrari in corsa per il Mondiale nel 2021. Il team principal appare tutto sommato d’accordo: “Siamo consapevoli che non abbiamo colmato il divario con i migliori, anche perché la vettura è rimasta in gran parte congelata. Eppure, ho sentito dire in giro che dovremmo fare ugualmente proclami di vittoria, solo perché siamo la Ferrari. Penso che non sia onesto farlo. Ma da parte nostra, dimostreremo che i progressi sono reali e che abbiamo le capacità per tornare a lottare per le posizioni che ci competono. Questo mi sento in grado di prometterlo“.
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Dunque, dopo aver ribadito ancora una volta che la Ferrari non sarà in corsa per il titolo iridato, non resta altro da fare che designare le forze in campo. E dalle parole di Mattia Binotto emerge un chiaro duello tra la Mercedes e la Red Bull. Un confronto già iniziato nella scorsa stagione e pronto allo scontro finale nel 2021: “Penso che la lotta fra Mercedes e Red Bull sarà molto più ravvicinata rispetto allo scorso anno. Nonostante siano sette anni che la squadra di Milton Keynes non è competitiva per il mondiale, ha saputo resistere mantenendo una stabilità invidiabile“.
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