L’azzurro gioca una partita impressionante sul piano tattico e vince con merito. Sinner recupera sia nel primo che nel secondo set, mentre il russo perde lucidità nei momenti decisivi. Jannik vola provvisoriamente al numero 24 del ranking mondiale.
You are not human. Ovvero tu non sei umano. Si potrebbe riassumere così la partita che Jannik Sinner ha giocato questa sera contro Alexander Bublik. In palio c’era la qualificazione alla semifinale del torneo Masters 1000 di Miami oltre alla possibilità per entrambi gli atleti di ottenere il best ranking in carriera. La frase con cui inizia questo articolo l’ha esclamata, dopo quasi due ore di gioco, il tennista russo all’indirizzo del suo avversario di giornata. E Bublik ha proprio ragione: Sinner, oggi come in altre partite, non è stato per niente umano. Una vera e propria macchina da tennis che ha ottenuto un’altra vittoria pazzesca, per intensità e intelligenza tennistica.
Anche perchè Bublik era riuscito a costruirsi un piccolo ma significativo vantaggio nel corso del primo set. Il russo ha tirato i suoi consueti colpi da giocatore che sogna di diventare un campione. Dall’altra parte della rete Sinner non perde la pazienza, forse pensando a un avversario che stava giocando un po’ al di sopra delle sue reali possibilità. E così viene fuori il piccolo miracolo di Jannik, che è sotto 5-4 e vede il russo servire per il primo set, ma ben presto le cose cambiano. L’azzurro ottiene il break nel decimo gioco e trascina il suo rivale al tie-break. Poi arriva il secondo capolavoro: Bublik si porta sul 3-1 ma poi va fuori giri, l’altoatesino ne approfitta e rimonta, vincendo il primo set.
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Anche nel secondo set è Bublik a partire meglio, se non altro perchè gli entrano i colpi e il ritmo che prova a imporre alla partita non viene retto da Sinner. Almeno fino a un certo punto, ovvero fino al quarto game, concluso dal russo sul punteggio di 3-1 in suo favore. Ma Jannik è di un’altra pasta, almeno dal punto di vista tattico e della mentalità da grande giocatore. Così arriva l’immediato contro-break che consente all’azzurro di recuperare nel punteggio. Il tutto prima di un allungo che viene preso male sul piano mentale da un Bublik atterrato dalla capacità di Sinner di respingere al mittente ogni tentativo di fuga del suo avversario.
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Così Jannik Sinner riesce a chiudere la partita con il punteggio di 7-6 6-4. L’azzurro porta a casa per la prima volta la qualificazione in una semifinale di un torneo Masters 1000. L’ultimo a riuscirci era stato Matteo Berrettini nell’evento giocato un anno e mezzo fa a Shanghai. L’allievo di Riccardo Piatti, con questo ennesimo fantastico risultato, approda momentaneamente alla posizione numero 24 del ranking mondiale. E potrebbe non essere finita qui…
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