Scelte coerenti per il tecnico del Sassuolo, che argomenta l’estromissione di due suoi giocatori, alla vigilia della partita contro la Roma. Domani sarà emergenza, ma De Zerbi è certo di potersela comunque giocare contro i giallorossi.
La decisione di estromettere Locatelli e Ferrari, al rientro dalle gare della nazionale?
“La decisione di estromettere Locatelli e Ferrari è stata una scelta condivisa tra me, la società e lo staff medico. Una scelta forte, fatta con fermezza e grande convinzione. La cosa facile potrebbe essere dire ‘Locatelli e Ferrari sono positivi’. No, sono negativi ad oggi ma hanno avuto contatti con il gruppo squadra Italia dove si è creato un focolaio. Abbiamo ritenuto giusto andare oltre agli interessi lavorativi personali per tutelare la salute nostra, del gruppo squadra Sassuolo, delle famiglie del Sassuolo.
Ancora ieri in Italia ci sono stati tanti morti. Noi ci comportiamo seguendo la nostra coscienza. Per una partita di calcio non era giusto potersi portare a casa ulteriori problemi di salute. Una presa di posizione forte ma corretta, vedendo come si sono comportate le Asl di Torino, di Milano, che giustamente, quando sono state sospese le partite ci siamo rimessi alle decisioni delle Asl perché veniva anteposta la salute a una gara, e così stiamo facendo noi. Abbiamo fatto una scelta giusta.
Altri forse non avrebbero preso questa decisione… “Non voglio sindacare quello che avrebbero dovuto fare o fanno altri, dobbiamo pensare a noi, senza che altri entrino nelle nostre decisioni. Domani il Sassuolo avrà comunque almeno 11 giocatori in campo degni di giocarsi la partita alla grande e non capisco perché si crei questo polverone su una decisione saggia, logica, che penalizza noi, se penalizza qualcuno, non gli altri”.
Emergenza?
“Noi ci siamo comportati così anche in altre casistiche, come quando un nostro calciatore ha avuto un figlio positivo. L’abbiamo fatto sempre ed era giusto farlo anche oggi in condizioni ancora più difficili perché Caputo, Berardi e Defrel sono fuori per infortuni, Ayhan è positivo. Correttezza e coerenza impongono queste decisioni, a prescindere dallo svantaggio che possono comportare”.
Problemi di formazione?
“A disposizione ci sono giocatori che mi consentiranno di mettere comunque in campo una squadra buona e faremo la partita come l’abbiamo sempre fatta contro tutti, cercando di vincere e cercando di giocare bene, rispettando la Roma. Penso che anche se mancano tanti giocatori io se fossi un giocatore del Sassuolo sarei orgoglioso, metterei qualcosa in più perché arriviamo decimati e tutti noi abbiamo preso una decisione giusta che va a rispettare l’uomo e ancora di più il momento storico che stiamo vivendo”.
Tanti Nazionali per il Sassuolo e la Roma.
“Significa che entrambe hanno organici di qualità. Poi può essere frutto anche dell’affinità di idee di calcio tra me, Fonseca e Mancini. La Roma gioca bene, ha un’identità forte, ci sono giocatori forti, giovani e di qualità, così il Sassuolo. Non so se la Nazionale peschi da noi perché ci sono delle affinità tecniche. Posso pensare di sì ma pescano da noi e dalla Roma perché ci sono giocatori forti”.
Con la Roma che partita si attende?
“Penso assisteremo ad una partita aperta perché giochiamo contro una squadra coraggiosa, che vuol giocare, comandare la partita e così vogliamo fare noi. Due squadre con idee di calcio simili, portano a belle partite”.
Traoré e Boga?
“Sono giovani, ma molto forti. Dopo la partita di Torino abbiamo avuto uno scontro bello, giusto, forte: ogni tanto ci vuole, perché non mi sono piaciuti come sono entrati. Il riferimento a Torino era per loro due. Ho detto loro quello che pensavo, tenendo conto che ho stima incondizionata in loro, come calciatori e come persone. Sono ragazzi che amano giocare a calcio, hanno valori. Sono due bravi ragazzi e mi aspetto una risposta importante da entrambi. Così come me l’aspetto da Djuricic perché domani sarà il più anziano dei giocatori offensivi e mi aspetto che prenda in mano tutto il reparto.
Qual è l’obiettivo finale?
“Porre un obiettivo oggi non sarebbe realistico, visto il distacco con la settima. L’obiettivo deve essere la partita di domani. Vincerla per capire cosa fanno le altre, davanti e dietro. Quello che vediamo oggi magari fra due partite sarà ribaltato, non serve guardare oltre l’immediato”.
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