Calcio

Il turno di campionato visto dagli arbitri

Il turno di campionato visto dagli arbitri: analizziamo la trentunesima giornata di Serie A dal punto di vista delle prestazioni arbitrali. Un’ottica spesso fonte di polemiche, ma molto interessante per capire le dinamiche relative ai direttori di gara.

Il romano Valeri ha diretto lo scontro-salvezza Cagliari-Parma

Crotone-Udinese – MASSIMI

Due soli episodi, entrambi giudicati correttamente. Il primo riguarda il rigore concesso al Crotone, per un fallo di mano di Molina, che tenta di contendere il pallone a Reca. Decisione corretta, il tocco è punibile in quanto il movimento del braccio non è congruo. L’altro nel finale, ovvero l’espulsione per rosso diretto di De Paul. Provvedimento ineccepibile, che arriva non immediatamente, però. Fondamentale e decisivo è stato l’input dell’assistente Capaldo, che, meglio posizionato, ha suggerito a Massimi il provvedimento coerente con quello che è stato giustamente considerato un “fallo grave di gioco”. Lo stesso De Paul ha accettato il rosso senza discussioni.

Sampdoria-Verona – DIONISI

Dionisi sorvola sul contatto Sturaro-Jankto: episodio molto al limite, se avesse concesso il rigore non sarebbe stato uno scandalo, ma anche sorvolare è una decisione che ci può stare. Ovviamente mani legate per il VAR in questo caso. Sul rigore concesso in seguito, non vi sono dubbi. Tameze rovina su Keita, rigore netto. Tameze poteva (doveva, secondo il parere di chi scrive) essere espulso: la situazione, al netto del fallo, avrebbe portato Keita a calciare a rete da favorevole posizione – si trattava quindi di un DOGSO.

Sassuolo-Fiorentina – AURELIANO

Buona direzione di Aureliano, che negli episodi cruciali, non sbaglia nulla. Sul rosso invocato per il fallo di Lopez su Vlahovic sembra corretto il giallo. Il contatto non è particolarmente violento, Lopez semplicemente “cicca” il pallone. Entrambi i rigori sono correttamente assegnati, anche se Raspadori accentua molto la caduta sull’entrata di Pezzella.

Cagliari-Parma – VALERI

Una partita di prima fascia, con arbitro affidabilissimo. L’episodio principale è il rigore concesso per fallo di mano di Pezzella, poi revocato dopo OFR (on field review). La sensazione è che il giocatore voglia con furbizia aumentare il volume corporeo con il braccio, pur tenendo la mano sul fianco. Una OFR di cui si è capito poco il senso, dato che Valeri era in pieno controllo ed aveva visto giusto: il tocco di gomito c’era stato, il rigore ci stava tutto.

Milan-Genoa – CALVARESE

Nessun episodio da segnalare, ottimo Calvarese.

Bologna-Spezia – PICCININI

Giusto il rigore per il Bologna. Piccinini valuta bene da ottima posizione.

Atalanta-Juventus – ORSATO

Partita molto fisica e combattuta, con oltre 30 falli, ben diretta da Orsato. Un solo episodio che lascia dubbi: il contatto Quadrado-Muriel, molto al limite. Ovviamente il VAR non può intervenire, essendo una valutazione sull’intensità del contatto, di esclusiva pertinenza dell’arbitro. Siamo al limite, il rigore ci poteva stare. Ma non averlo concesso non può essere considerato un errore.

Lazio-Benevento – GHERSINI

Sul primo rigore per la Lazio c’è poco da discutere. Gli episodi controversi solo tutti nelle dinamiche con il VAR. AL 56′ c’è la prima OFR (on field review), dal momento che Ghersini, coperto da vari giocatori, non rileva il fallo evidente di Gaich su Milinkovic-Savic. In seguito c’è una seconda OFR, che lascia qualche perplessità. Marusic e Ionita si strattonano a lungo vicendevolmente, come spesso accade. In questi casi è legittimo lasciar correre, senza punire uno rispetto all’altro. Il VAR Banti interviene richiamando Ghersini, ma permangono forti dubbi sulla corrispondenza di tale condotta rispetto al protocollo. Gli stessi dubbi che restano alla successiva OFR per annullare il gol dei sanniti. Ghersini aveva visto e valutato il contatto fra Caldirola e Immobile, decidendo di sorvolare, per cui l’intervento del VAR lascia piuttosto perplessi.

Torino-Roma – MASSA

Al terzo minuto Massa annulla il vantaggio della Roma, su errata segnalazione dell’assistente Vecchi, mal posizionato. Il VAR ovviamente rimette a posto le cose, tracciando “le linee giuste”. Sulla seconda ammonizione di Diawara rimangono dubbi. Il fallo è un normale contatto tibia-tibia, non c’è alcun pestone ne’ tantomeno si era in situazione di SPA (ovvero non si era in presenza di una promettente azione d’attacco). Il secondo giallo appare quindi, tutto sommato, eccessivamente severo.

Napoli-Inter – DOVERI

AL 10′ contatto Barella-Insigne: Doveri, in posizione perfetta per valutare, non interviene. Lo stesso Insigne non protesta, la decisione di non assegnare il penalty ci sta tutta. All’80’ Doveri indica il dischetto (in verità appare poco convinto, come tradisce il suo linguaggio corporeo), un attimo dopo vede la bandierina alzata dell’assistente e quindi fischia il fuorigioco. A questo punto Mazzoleni richiama al VAR Doveri, in quanto l’offside non c’è e di conseguenza si sarebbe dovuto concedere il penalty, che non c’è perché De Vrij tocca nettamente il pallone nel tackle su Zielinski. Un episodio abbastanza complesso, ma che ha senso, se analizzato nella sua articolazione logico-temporale.

Un ringraziamento all’ex arbitro Luca Marelli per la consulenza offerta tramite il suo canale Youtube.

 

 

 

 

 

 

 

Marco Bosco

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