Manolo Gabbiadini, grande protagonista dell’ultimo periodo della Sampdoria, parla e vota per la permanenza di Claudio Ranieri.
Gabbiadini è tornato, gol e assist a profusione, e con lui la Samp ha cambiato passo. Dopo un inizio di stagione difficile e lontano dai campi a causa di un lungo infortunio, il mancino da marzo in poi è riuscito a trovare continuità “ed è la cosa che mi sta facendo meglio” spiega il giocatore. Su di lui Ranieri non ha mai avuto dubbi, lo ha aspettato, poi gli ha ridato fiducia e infine gli ha riaffidato la maglia da titolare vicino a Quagliarella. Anche per questo l’attaccante bergamasco non ha dubbi su chi dovrebbe essere il prossimo allenatore blucerchiato: “Non sono decisioni che spettano a me, io posso dire che con lui sto benissimo, in un anno e mezzo non posso lamentarmi di nulla, grande stima e rispetto come allenatore e come uomo. E’ una decisione sua e della società, io spero rimanga ma solo il mister lo può sapere”. La buona notizia per Gabbiadini è che Ranieri e Ferrero si stanno riavvicinando e nei prossimi giorni si incontreranno per provare a trovare l’accordo per il rinnovo.
Nella lunga intervista a Il Secolo XIX Gabbiadini parla anche della prossima sfida di sabato contro il Sassuolo. Vincendo la Samp potrebbe rilanciarsi in ottica ottavo posto: “E’ difficile ma ci proviamo. Anche loro sono una squadra che sta bene e il fatto che giochino insieme con lo stesso allenatore da tre-quattro anni non è poco. Significa avere un gioco rodato, meccanismi fluidi e si conoscono tutti a memoria. Sarà difficile ma noi non abbiamo nulla da perdere, quindi andremo al Mapei sereni per provarci. È una bella libertà arrivare a sei partite dalla fine con 42 punti e quindi la testa sgombra. E non vogliamo decellerare, siamo tutti convinti di chiudere bene”.
E bene ha fatto la Samp a Crotone, dopo un primo tempo difficile, è arrivato il gol di Quagliarella su grande assist proprio di Gabbiadini: “Più che pagarmi da bere spero che Fabio mi restituisca il favore domani. È così il gioco di squadra, conta vincere non chi segna. Quagliarella ha fatto gol molto più difficili, per lui è stato un gioco da ragazzi, magari agganciare lo stesso pallone per qualcun altro sarebbe stato più complicato. Fabio è secondo a pochi quando sente la palla da spingere in porta”.
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