Crotone obbligato a vincere per sperare in una salvezza quasi impossibile. Il calendario non aiuta i calabresi: domani allo “Scida” arriverà l’Inter capolista. Cosmi: “Cercheremo di dare il massimo fino alla fine”.
Da una parte una squadra (il Crotone) quasi aritmeticamente condannata alla retrocessione. Dall’altra una corazzata (l’Inter) vicinissima alla conquista dello scudetto.
Classico testacoda domani allo “Scida” tra l’ultima e la prima della classe. Sulla carta un match dall’esito scontato. Ma la vittoria del “Tardini” della scorsa settimana testimonia che i ragazzi di Cosmi non hanno ancora mollato.
Ecco le parole dell’allenatore del Crotone alla vigilia del match.
“La vittoria di Parma ci ha ridato un pizzico di serenità. Le sconfitte che avevamo subito quasi tutte avevano il sapore della beffa, e quindi l’incubo era quello di buttar via un’altra partita come era accaduto in altre occasioni. C’eravamo quasi riusciti… Poi per merito siamo riusciti a vincere una partita che ci ha dato serenità per preparare una gara impossibile. Per quello che riguarda il mio futuro io nel calcio non credo a nulla, numericamente. Io cerco di dare il massimo per concludere il campionato e basta, devo fare in modo che la squadra sia sul pezzo. Poi il mio futuro non lo so da cosa dipenderà, lo dico sinceramente…”
“Non è la prima volta che la prima in classifica gioca contro l’ultima e non è la prima volta che la prima in classifica ha un esborso economico non paragonabile all’ultima e per questo non io, ma tanta gente s’è lamentata alla Superlega. Io continuo a pensare guardando la faccia dei giocatori che alleno quanta voglia hanno di misurarsi in gare del genere”
“Nella mia carriera mi è capitato, a Perugia, un 4-1 contro l’Inter capolista, ma anche di trovarmi nettamente sfavorito. Io credo che per un allenatore queste siano le settimane più semplici, se un giocatore non ha le motivazioni giuste per affrontare una squadra come l’Inter crolla tutto il mondo… Ogni calciatore vorrebbe essere protagonista in questa partita, vorrebbe vivere una giornata di gloria. Forse questa è stata la gara più facile da preparare dal punto di vista psicologico. L’Inter finora ha tenuto un atteggiamento molto intelligente contro tutti, anche contro Hellas e Sassuolo. Non so che tipo di novità dal punto di vista tattico si possa apportare: ciò che conta è l’atteggiamento che una squadra propone in campo, poi tutto il resto si corregge. Domani sono tutti disponibili tranne Di Carmine”.
“Mi aspetto una partita dove, per quel che ci riguarda, dovrà esserci enorme attenzione. Non so se a fine gara dovranno far male più i muscoli o la testa…Se io avessi la certezza di togliere Simy o Ounas per far spazio a cinque centrocampisti e non subire gol lo farei, ma non è così. Messias che da tutti viene considerato un attaccante da interno dà più vantaggi che svantaggi, in attacco gioca un quarto dei palloni che gioca da centrocampista. Non prevedo di infoltire il centrocampo, anche perché tutti questi giocatori che danno una fisicità estrema al centrocampo non li abbiamo… Benali, Vulic, Zanellato, Eduardo, Petriccione, Cigarini non mi sembrano bronzi di riace. Se tu vuoi impostare una gara fisica non puoi farlo”.
“Il calcio è uno solo e io credo che l’Inter sia davvero bene allenata. Bene allenata vuol dire che i calciatori hanno un legame forte col proprio allenatore, gli riconoscono la leadership e lo seguono e questo chi conosce il calcio lo intuisce durante la partita. L’Inter è forte, sceglie lei come vincere le partite. Ha capito che ci vuole equilibrio, soffrire nella propria metà campo e sfruttare le caratteristiche dei singoli. E questo non è un limite, ma una grande qualità. A inizio campionato l’Inter proponeva qualcosa di molto diverso e non vinceva… Questa Inter credo che oggi anche in Champions sarebbe assolutamente diversa da quella che l’ha disputata a inizio campionato. Sarà una partita ancora più difficile per questo, non troveremo una squadra che non ci rispetterà o farà finta di farlo. Ci rispetterà, e quindi bisognerà opporci con le nostre qualità e provare a limitare i nostri limiti…”
“E’ giusto parlare di arricchimento. Un allenatore deve vivere il proprio mestiere pensando certo di portare risultati, ma anche crescere a livello personale. Io in questi due mesi scarsi mi sono arricchito della correttezza della gente che incontro per strada. Sto lavorando in una società seria e con gente che sa fare il proprio mestiere, lo fa con dignità e passione. Questo è stato l’arricchimento umano. L’arricchimento professionale è stato quello di tornare in Serie A, un campionato che avevo lasciato nove anni fa, ero curioso di vedere come fosse la Serie A adesso e come io ora posso lavorare in questa categoria. Per quanto riguarda il Crotone, a cinque giornate dalla fine la ricerca di un equilibrio tattico è sempre un obiettivo”.
“E’ una grandissima soddisfazione. Io non mi approprio mai di meriti altrui, però non voglio neanche essere disconosciuto da questa situazione. Leggo sempre che nelle ultime 9 partite ha fatto 12 gare e casualmente l’allenatore sono io. Invece quando si parlare di sette sconfitte e due vittorie si parla del Crotone di Cosmi… Ma ripeto, non mi approprio dei meriti: Simy è stato valorizzato anche precedentemente, sono strafelice per lui. Crotone in questo campionato nefasto può rivendicare un proprio vanto”.
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