Brutta sconfitta del Milan con il Porto mette in pericolo la qualificazione riducendo di parecchio la possibilità di qualificarsi agli ottavi. Le parole di Pioli sono arrendevoli nel post gara.
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La sconfitta maturata in a Oporto (1-0) riduce a quasi a zero le possibilità del Milan di qualificarsi. Rimango a zero anche i punti conquistati in questo girone. Un punteggio figlio della forza degli avversari (contro il Liverpool)e di Cekir (contro l’Atletico) ma quella di ieri sera era una partita da non perdere assolutamente per il Milan.
La partita è stata chiara sin dai primi minuti con il Porto che attacca e il Milan costretto a difendersi. I portoghesi sono apparsi subito in palla mentre i rossoneri sono andati subito in difficoltà. La chiave della partita, per rimarcare il netto dominio dei dragoni, è stato la grande bravura nel chiudere gli spazi in ripartenza del Milan rendendo inoperoso Giroud. Solo nel primo tempo a tiri a favore del Porto era 11 a 1 e solo per puro caso non sono andati in vantaggio. Nella ripresa Pioli prova dare la scossa inserendo Ibrahimovic ma la sostanza non cambia. Al sessantacinquesimo, dopo diciotto tiri, il Porto trova il gol del vantaggio con Luis Diaz con complicità di tutto il pacchetto difensivo del Milan. Il gol viziato da un precedente fallo su Bennacer è secondo torto arbitrale consecutivo subito. Il resto della gara è un supplizio per i rossoneri con il Porto che non lascia neanche le briciole. Emblematico il fuorigioco di Ibrahimovic dopo l’1-0 che si fa pizzicare i offside solamente per pigrizia: espressione della serata del Milan.
Nel post partita Pioli ha ammesso la superiorità del Porto dicendo che la sua squadra ha fatto troppo poco per mettere in difficoltà gli avversari. Sono stati troppo imprecisi e hanno lasciato troppo spazio al contropiede avversario. L’allenatore del Milan rincara la dose quando gli chiedono un parere sulla mancata intensità rimarcando che è la prestazione a venire meno aggiungendo anche che in parte è anche dei rientri dagli infortuni di alcuni calciatori. Interrogato sul mancato guizzo dei singoli, in particolare su Leao, risponde che è il collettivo a determinare la prestazione dei singoli. Aggiungendo anche che Leao però è stato l’unico a provarci per davvero cercando più di una volta la soluzione personale. Chiude che comunque è la squadra ad aver giocato al di sotto delle sue possibilità.
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