Roberto Baggio è stato considerato il ‘Raffaello’ del calcio italiano, il campione del mondo che ha fatto sognare gli italiani sia nelle squadre dove ha militato che durante le presenze del calciatore nella nazionale. Ma che fine ha fatto Roberto Baggio?
Nel momento in cui si parla di Roberto Baggio è impossibile non pensare ai momenti felici che il calciatore ha permesso di vivere ai tifosi in campo, come gli anni indimenticabili alla Juventus durante il quale si è aggiudicato appunto il soprannome di ‘Raffaello’.
L’ultima partita disputata con la Nazionale è stata quella del 2004 contro il Portogallo, e da quel momento in poi l’ex attaccane e centrocampista ha deciso di lasciare il calcio. Ma come procede la sua vita oggi?
Roberto Baggio oggi
Dal momento in cui Roberto Baggio ha deciso di lasciare il calcio diversi anni fa ormai, ma oggi le notizie che abbiamo sono davvero ben poche. Roberto Baggio, infatti, ha deciso di ritirarsi per certi versi a ‘vita privata’, tanto da non aver nemmeno un account personale su Instagram.
A mostrare in foto parte della loro quotidianità, invece, è la moglie di Baggio Valentina che invece sui social ha un notevole seguito con oltre 40mila follower che ogni giorno osservano post, foto e Instagram Stories dove molto spesso figura anche l’ex campione del mondo, come testimoniato dagli scatti realizzati durane le loro vacanze. A ogni modo, ecco che la vita di Roberto Baggio sarebbe lontana dal mondo del calcio. Scopriamo insieme quali sono le ultime notizie che conosciamo dell’attaccante.
Gli anni da dirigente
Dopo l’addio al calcio Roberto Baggio su proposta di Giancarlo Albate, presidente della FIGC, e in accodo con Renzo Ulivieri nonché presidente dell’AIAC, è diventato il presidente del Settore tecnico della Federazione. Nel 2012 diventa l’allenatore di Prima Categoria UEFA ma le ultime notizie ufficiali che abbiamo di Roberto Baggio risalgono al 2013.
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Nel gennaio del 2013 l’ex campione del mondo deciderà di lasciare la carica di presidente del Settore tecnico della Federcalcio con la seguente motivazione e dichiarazione: “Non ci tengo alle poltrone. Il mio programma di 900 pagine, presentato a novembre 2011, è rimasto lettera morta, e ne traggo le conseguenze”.
