Barrow: “C’è un motivo per cui non riesco a spaccare la porta”

L’attaccante gambiano riduce alla timidezza il motivo per cui non riesce a essere incisivo dal punto di vista realizzativo. Barrow ha anche svelato di avere Zidane e Totti come idoli. “Se gioco male, poi sto male per diverse ore dopo la partita”, dice.

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Barrow vuole trovare di più la via del gol – meteoweek.com (Photo by MIGUEL MEDINA/AFP via Getty Images)

Musa Barrow vuole essere ancor più importante per un Bologna che, almeno per il momento, non riesce a fare a meno di lui. L’attaccante gambiano, cresciuto nell’Atalanta ed esploso in maglia rossoblu, ne ha parlato in un’intervista per la Gazzetta dello Sport. Il suo obiettivo è continuare a fare bene, magari segnare un po’ di più. E spiega il motivo per cui non riesce a essere cattivo sotto porta: “Il calcio un po’ mi ha cambiato, ma nella vita di tutti i giorni sono molto timido. Ancora oggi, quando parlo di persona a mia madre, per riuscirci devo starle alle spalle. Nelle videochiamate con lei guardo di qua e di là, quasi mai lo schermo. Se devo essere sincero, per me non è facile fissare negli occhi nessuno”.

Spesso e volentieri, ai microfoni dei giornalisti, Mihajlovic ha sottolineato questo aspetto del suo gioco. Barrow lo sa e non se la prende per le critiche del suo allenatore: “Ma io lo capisco, quando parla in questo modo. Ha ragione. Devo lavorare di più e fare quello che mi dice”. Anzi Musa è consapevole dell’importanza di Mihajlovic per la sua crescita: “Ogni giocatore ha qualcosa dentro, ma ha bisogno di qualcuno che lo aiuti a tirarla fuori. Da soli non è mai facile. Io ho Mihajlovic, che mi stima e mi vuole bene. E poi con lui posso anche scherzare”.

Anche perchè, fin dal suo arrivo in Emilia che risale a un anno fa, si è instaurato subito un bel rapporto tra i due. Barrow a tal proposito durante l’intervista svela un retroscena, legato proprio ai suoi primi giorni in gruppo: “Quando sono arrivato a Bologna, il mister mi prese da parte e mi disse: ‘Io so qual è il tuo carattere, so che sei buono come il pane. Ma, almeno quando tiri in porta, devi diventare cattivo. Non è facile, lo so, ma devi provarci”. Lavoro su questo, diventare più cattivo. Mi ha appena fatto vedere un video coi gol di Maradona: “Devi essere come lui”, ha detto”.

Musa Barrow e Sinisa Mihajlovic – meteoweek.com (Photo by Marco Luzzani/Getty Images)

Come detto, sul piano realizzativo non è iniziata bene la stagione per Barrow. Solo due gol in nove partite, ma che diventano 11 nell’intero anno solare se si aggiungono le 9 dello scorso campionato. Un dato che rende felice un ragazzo, abituato sempre a rincorrere qualcosa, fin da bambino: “Non lo sapevo. Sono contento. Il mio obiettivo è arrivare il più in alto possibile. So quello che ho passato per arrivare fin qua, in Europa, dove mi dicevo che sarebbe cominciata davvero la mia vita. I mesi di attesa in Gambia dopo il primo provino all’Atalanta, perché ero ancora minorenne e non avevo il visto”.

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Non mancano i giocatori di altre squadre, con cui Barrow si è legato. In particolare con Romelu Lukaku, il bomber dell’Inter: “L’anno scorso, dopo la partita che abbiamo vinto a San Siro contro l’Inter con un mio gol, sono rimasto sorpreso e contento che lui si sia fermato a parlare con me. Mi disse di continuare come stavo facendo. Gli avevo chiesto la maglia e lui si è fermato a parlarmi. Anche Koulibaly del Napoli: mi chiese della famiglia, volle sapere come mi trovassi in Italia”. Ma quali sono gli idoli dell’attaccante del Bologna? Lo svela lui stesso: “Andavo matto per Zidane, mi tagliai i capelli come li portava lui. Dopo mi è piaciuto Totti. Io non sono come loro, ma devo diventare come loro”.