Il tecnico della formazione viola ha avviato la conferenza parlando del suo amico, scomparso la notte di mercoledì. A proposito della gara di domani, Prandelli è chiaro: “L’Atalanta non è perfetta, noi dovremo essere coraggiosi”.
Cesare Prandelli vuole vedere una Fiorentina coraggiosa e vogliosa al cospetto dell’Atalanta, una delle eccellenze del calcio italiano. Il tecnico della formazione viola ha presentato la sfida in programma al Gewiss Stadium, con la consapevolezza di trovarsi di fronte un avversario forte e in fiducia, dopo la qualificazione agli ottavi di finale di Champions League. Al tempo stesso, però, Prandelli si aspetta una reazione d’orgoglio dei gigliati, che ancora devono trovare la prima vittoria dopo il ritorno del mister di Orzinuovi sulla sua panchina.
Prima di iniziare a parlare di calcio, Prandelli ha parlato del suo grande amico Paolo Rossi, scomparso la notte tra mercoledì e giovedì. “Avrei preferito parlare di lui alla fine, quando si parla di un’amicizia e di una famiglia il calcio passa in ultima posizione – ha detto – . Per fortuna in questo momento particolare possiamo andare in campo con la testa e pensare al nostro lavoro. Paolo per me è stato un amico vero, sincero, leale. Una persona straordinaria perchè riusciva a ironizzare su se stesso come pochi“. Il ricordo più bello per Prandelli non riguarda il rendimento in campo, bensì “la felicità nei suoi occhi quando era diventato papà. Il mio pensiero va a Federica e alle due bambine, noi amici dovremo mandare loro un messaggio dicendo che ci saremo in qualsiasi momento“.
Dopodichè ci si tuffa sul calcio giocato, con la Fiorentina che ha bisogno di una buona prestazione per fare risultato a Bergamo. Anche perchè Prandelli vuole approfittare dei momenti di calo che l’Atalanta potrebbe avere domani: “Affrontiamo una delle squadre più forti d’Italia, una delle più organizzate e fisiche che ci siano. Dobbiamo affrontare la partita con un solo pensiero, ovvero non essere la vittima sacrificale e non aver perso ancor prima di giocare. Anche le grandi squadre non sono perfette, hanno un momento in cui possono avere problemi. Noi dobbiamo essere bravi e coraggiosi“.
A Prandelli è stato chiesto se vede dei termini di paragone tra l’Atalanta di Gasperini e la Fiorentina da lui costruita un decennio fa. Il tecnico risponde come sempre con onestà: “Ci sono un po’ di similitudini. Negli ultimi quattro anni loro hanno programmato un progetto che si basava sulla concretezza, che si è vista in questi anni. Quando hai una continuità di lavoro, di pensiero e di programmazione è più facile giocare una squadra con la tua mentalità“. Un passaggio importante della rinascita della Fiorentina passa da Bonaventura: “Speravo che fosse in campo già contro il Benevento, ha recuperato dal suo problema. Può giocare in più ruoli, è una risorsa per me“.
Tornando al confronto con l’Atalanta, Prandelli non si priva di lanciare una frecciata, in merito all’immobilismo di società e istituzioni sulle infrastrutture della Fiorentina: “L’Atalanta ha una struttura straordinaria, un centro sportivo all’avanguardia. Il nostro probabilmente sarà migliore, si prendono spunti per migliorare le infrastrutture che sono fondamentali nel calcio moderno. Noi stiamo ancora facendo polemiche sul nulla, diventa tutto più complicato“. Tornando alla partita, Prandelli ribadisce un concetto importante: “Dobbiamo avere una sana paura, ma anche la consapevolezza che ci saranno dei momenti in cui possiamo far male all’Atalanta. Dobbiamo avere quel coraggio e quella voglia di dimostrare che abbiamo cambiato mentalità“.
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E poi c’è Franck Ribery, che non sta riuscendo a mostrare il suo vero valore in un momento mediocre per la squadra. Il tecnico è consapevole che l’affetto della gente di Firenze sta mancando, almeno sul campo. Persino a un leader tecnico e carismatico come il fantasista francese: “Non solo Ribery, ma tutta la squadra ha bisogno di sentire la fiducia e il calore. Un personaggio come Franck ha sempre vissuto in grandi palcoscenici e accettato le responsabilità. Lui soffre forse più di tutti la mancanza del pubblico, è sempre stimolato a fare qualcosa in più. Mi fa piacere che abbia cercato di affrontare questa difficoltà, naturalmente siamo con lui“.