L’utilizzo della prova TV sulle casistiche di espressioni blasfeme è un aspetto su cui una maggior uniformità sarebbe auspicabile. Alcuni esempi di differenti applicazioni, nei casi Tonali e Skriniar . Intanto Fonseca pensa alle contromisure: giovedì arriva il Toro.
Squalifica a sorpresa per la Roma. Bryan Cristante è stato fermato per un turno dal Giudice Sportivo per aver pronunciato un’espressione blasfema dopo aver causato l’autogol contro i rossoblù. Il centrocampista non sarà quindi a disposizione di Fonseca per il match di campionato contro il Torino, in programma giovedì.
COME SI SCHIERERA’ GIOVEDI’ COL TORINO
Giovedì tornerà Chris Smalling dal primo minuto in difesa, mentre a centrocampo al fianco di Veretout potrebbe esserci spazio per Pellegrini, nonostante l’ottima prova da trequartista al Dall’Ara, con Spinazzola e Bruno Peres esterni. Alle spalle di Dzeko ancora Mkhitaryan e il rientrante Pedro. Va anche considerato che tre giorni dopo incombe il big match con l’Atalanta, per cui non è escluso che il tecnico lusitano ricorra al turnover. Al momento la formazione appare un po’ un rebus.
PRECEDENTI: CASI SIMILI, DIFFERENTI UTILIZZI
L’uso differente della prova televisiva riguardo le espressioni blasfeme fa discutere. Basti vedere i casi in cui vi si è fatto ricorso. Un esempio recente è la bestemmia pronunciata dal giocatore del Milan Sandro Tonali durante Sampdoria-Milan della decima giornata. Espressione blasfema facilmente udibile ai telespettatori e sicuramente anche in campo. In quell’occasione, però, non si fece ricorso alla prova televisiva.
Un altro esempio, diverso nella modalità, è la squalifica per tre giornate di Milan Skriniar dopo la doppia ammonizione in Inter-Sassuolo della scorsa stagione. Lo slovacco venne punito per il fatto di “avere inoltre, dopo la notifica del provvedimento di espulsione, rivolto al Direttore di gara un’espressione offensiva accompagnata da un’esclamazione blasfema.”
Casi simili, gestiti in modo spesso diverso. Come se non bastassero già le polemiche sul VAR…