Diego Ulissi, dopo un controllo di routine per miocardite, ha scoperto l’amara verità. Il velocista ha un grave problema al cuore e dovrà interrompere la sua carriera. “Mi è cascato il mondo addosso”, ha detto.
Si ferma all’improvviso la carriera di uno dei ciclisti più forti e carismatici del movimento italiano. Stiamo parlando di Diego Ulissi, il quale ha preso la più brutta mazzata della sua vita. Più di una volata persa al fotofinish, più di un grande giro perso per un secondo o di una medaglia svanita in un Mondiale o un’Olimpiade. Diego Ulissi è costretto a interrompere la sua carriera professionistica a causa di un grave problema al cuore. Questo è emerso in seguito a un banale controllo, reso necessario per via di una miocardite della quale il corridore del Team Uae ha sofferto.
Ma dopo gli esami strumentali, la cosa si è rivelata ben più grave di quanto si potesse pensare. E come fa capire lo stesso Ulissi, intervistato dai colleghi della Gazzetta dello Sport, se da una parte c’è il rammarico per lo stop alle corse, emerge anche sollievo per altro. “Sono un ciclista professionista – ha esordito – , amo il mio lavoro e non ho paura dei rischi. Ma questa cosa è diversa, una mazzata tremenda. C’è un però, enorme e che fa la differenza: ne stiamo parlando. Prima di essere un atleta, sono papà di due bimbe. Con mia moglie hanno la priorità su tutto. E quindi, anche in giorni così convulsi, preferisco guardare il bicchiere mezzo pieno: sono ancora qua”.
Lo stato d’animo del corridore nativo di Cecina è piuttosto comprensibile. È difficile accettare di doversi fermare per un problema di questa natura, mai scoperto prima nonostante i 31 anni di età. E la sua reazione è altrettanto comprensibile: “Mi è cascato il mondo addosso, non riuscivo a capire. Non ho avuto disturbi negli ultimi mesi, sono sempre stato bene. Ed ero molto contento di aver trovato una continuità di risultati: già pensavo ai nuovi obiettivi. Un guaio simile non trovava spazio neppure nell’incubo peggiore”.
Tra le altre cose, se non fosse emersa la miocardite le cose sarebbero potute andare molto peggio. Almeno questo è quanto sostiene Ulissi, visto che questo “è quello che mi hanno fatto capire i medici a cui va il mio ringraziamento infinito per come mi hanno assistito“. I ringraziamenti del corridore toscano vanno anche al suo team, da lui definito “una seconda famiglia“. La sua ultima uscita in bici non era poi così lontana, aveva fatto una sgambata a Lugano. E Diego ne parla quasi con serenità: “Avevo buone sensazioni, il cuore era stato messo sotto sforzo per diversi minuti“.
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Al momento c’è tanto dolore per la brusca e inaspettata interruzione della sua carriera. Ma Ulissi è consapevole che tutto passa prima o poi: “Il ciclismo è una parte importante della mia vita, ma sapevo già che era una parentesi. C’è stato un prima e ci sarà un dopo“. E quando il giornalista gli chiede se spera di tornare a correre, la risposta è ricca di cautele: “Se avrò la possibilità, tornerò a gareggiare con ancora più voglia. Ma ora il futuro è lontano, voglio godermi il presente. Passerò le feste in famiglia e cercherò di stare tranquillo“.
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