Toro, ecco quanto costerebbe l’esonero di Giampaolo…

Questa sera alle 20.45 Roma-Toro, con la panchina ospite ancora traballante: Cairo ha riconfermato Giampaolo, ma il tecnico dovrà trovare buoni risultati almeno nelle prossime tre partite per evitare l’esonero. Ad oggi ultimo posto con il Crotone

Toro ultimo in classifica con il Crotone

“La fiducia verso Giampaolo non è a tempo, credo in lui”: questo ha dichiarato qualche giorno fa il presidente del Toro Urbano Cairo, che poi si è scagliato contro i giocatori invitandoli ad una svegliata generale e “…ad essere uomini”. Contro la Roma, questa sera alle 20.45, i granata (ad oggi ultimi in classifica con il Crotone) dovranno invertire il trend fortemente negativo. Poi Bologna in casa e Napoli in trasferta. A Natale le idee saranno ancora più chiare.

Cairo in passato ha già dimostrato di essere molto diverso, per esempio, dai presidenti “tutto e subito” come lo era Zamparini. Lo conferma la gestione dell’addio di Mazzarri, una sorta di agonia prolungata nel tempo, fino al punto di rottura.

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L’esonero di Giampaolo costerebbe al Toro più di 10 milioni di euro

Oltre ad aver ribadito la fiducia in Giampaolo Cairo ha altri motivi per non esonerarlo prima di Natale e molti riguardano il bilancio: cacciare l’allenatore, oggi, costerebbe alla società 6 milioni di euro (Giampaolo guadagna circa 2 milioni all’anno) ai quali andrebbero aggiunti i circa 4 milioni di euro guadagnati dallo staff. Totale: 10 milioni di euro. In più bisognerebbe aggiungere il peso del nuovo contratto per il nuovo tecnico e i suoi collaboratori.

E’ evidente dalle ultime dichiarazioni di Cairo che i veri responsabili della pessima classifica granata siano stati individuati nei calciatori e non nell’allenatore. Per questo Giampaolo, prima di un’eventuale esonero e di un’inevitabile scossa psicologica, avrà a disposizione almeno altre tre partite. Intanto si preannunciano grandi novità sul campo: per Roma-Torino potrebbero pagare lo scarso rendimento con la panchina i vari Sirigu, Zaza, Nkolou e Meitè.