Il fuoriclasse dei Brooklyn Nets ha saltato le ultime partite per problemi personali. Kyrie Irving ha però ammesso di aver sentito il supporto dei compagni di squadra.
Kyrie Irving è tornato. È questa la notizia più importante in una notte abbastanza soporifera per la NBA. Due sole partite, quella che ha visto vincere Utah Jazz e Denver Nuggets, rispettivamente contro i New Orleans Pelicans e gli Oklahoma City Thunder. Ma nel frattempo, tutti i riflettori erano puntati su Kyrie Irving. La guardia americana, finita al centro di diverse discussioni tra gli addetti ai lavori negli ultimi giorni, ha fatto nuovamente capolino a Brooklyn. E ora si dice pronto a tornare a disposizione di Steve Nash e dei suoi Nets.
Irving è stato protagonista di una attesissima conferenza avvenuta su Zoom, con i giornalisti di tutto il mondo. E ha subito messo in chiaro la sua intenzione a rimettersi in discussione e a disposizione della sua squadra: “Sono felice di essere tornato. Ho sempre sentito il supporto dei miei compagni. Ho parlato con tutte le persone con cui ritenevo di dovere parlare. Mi prendo le mie responsabilità per l’assenza, ma adesso andiamo avanti e cerchiamo di costruire quella chimica di squadra che ci serve per vincere. Lascerò che sia il campo a parlare per me”.
Quando gli viene chiesto il motivo del suo prolungato forfait, Kyrie Irving ha parlato solamente di “questioni personali e di famiglia“. Il fuoriclasse campione NBA nel 2016 con i Cleveland Cavaliers mancava dal parquet dallo scorso 7 gennaio. Poi è venuto il giorno della partita contro i Philadelphia 76ers, in cui ha fatto sapere che “non aveva voglia di giocare“. In conferenza Irving ha fatto capire qual è il suo atteggiamento fuori dal campo: “Mentirei se dicessi che non sento il peso di quello che succede nel mondo. Sento ogni giorno la voglia di cambiare le cose, perché le ingiustizie sono più importanti di mettere un pallone in un canestro”.
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Nel frattempo Kyrie ha ricevuto anche 40mila euro di multa e una trattenuta dallo stipendio per quasi 700mila euro. Il tutto per aver violato il protocollo NBA anti-Covid. Ma il giocatore dei Nets non sembra volerne parlare. E anzi ribadisce il fatto di avere una vita particolare: “Non c’è niente di normale nella vita che faccio: l’ho accettato e ho deciso di usare l’attenzione che ricevo come strumento per cambiare le tante cose che non mi piacciono. Ma trovare l’equilibrio è difficile: ho chiesto aiuto, e ora per fortuna ho tanta gente che me lo ha dato. Quando la vita diventa troppo pesante, devi fare un passo indietro e capire cosa è veramente importante”.
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La carriera di Kyrie Irving, dunque, è destinata a vivere un’altra svolta. Il ritorno sul parquet dopo due settimane difficili potrebbe riconciliarlo con lo sport. Ma ora, ai Brooklyn Nets, vuole portare il suo spessore umano oltre a quello legato al gioco: “Il basket richiede compromessi e sacrifici, ma anche equilibrio col resto. È quello che sto cercando di trovare, perché penso di avere la responsabilità di servire la mia comunità, di servire qualcosa di più importante di me. Quando sono arrivato a Brooklyn ho detto di voler portare qualcosa di importante: non mi riferivo solo al titolo ma a qualcosa di più grande del gioco stesso”.