Lo staff organizzatore delle Olimpiadi di Tokyo si prepara per il grande evento. Montanarella, responsabile delle operazioni media del Cio, afferma: “Puntiamo a creare una bolla per tutti gli atleti”.
I Giochi Olimpici di Tokyo stanno iniziando a prendere forma. Mentre l’Italia festeggia per la possibilità di portare in Giappone i propri colori ed il proprio inno, i vertici del Comitato olimpico internazionale si preparano ad organizzare a fondo la competizione, che si svolgerà nonostante le tante difficoltà dettate dalla pandemia di Coronavirus in corso. L’evento, infatti, è già stato rimandato di un anno. Gli atleti non possono più attendere, anche in virtù dei gravi danni economici e non solo che scaturirebbero da un ulteriore slittamento. Il playbook delle Olimpiadi verrà dunque presentato il prossimo 4 febbraio a Losanna. Esso, oltre alle linee guida generali, conterrà un accurato protocollo utile a permettere ad atleti (in totale 15.400 tra olimpici e paralimpici), addetti ai lavori e giornalisti di partecipare in sicurezza. Un nodo ancora da sciogliere resta quello relativo al pubblico.
Il Comitato olimpico internazionale ha lanciato qualche indiscrezione in merito al rigido programma che verrà attuato alle Olimpiadi 2021 in Giappone. Le notizie in merito alla pandemia, infatti, sono altalenanti ed effettuare delle previsioni non è semplice, ma avere una solida base di partenza con regole da rispettare sarà indispensabile. A parlarne, tentando di spegnere le voci relative ad un eventuale nuovo rinvio o a quelle in merito ad un presunto forfait del Paese ospitante, nel corso di un incontro organizzata dall’Aips, è stata Lucia Montanarella. La responsabile delle operazioni media del Cio, come riporta l’edizione odierna della Gazzetta dello Sport, ha parlato dei tanti temi caldi in vista di luglio.
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Le previsioni del Cio sulle Olimpiadi
Quel che appare certo è che per permettere agli atleti di gareggiare senza la preoccupazione di potere contrarre il virus essi verranno inseriti nella cosiddetta bolla, per cui non potranno entrare in contatto con persone esterne ad essa. Inoltre, probabilmente, prima dell’inizio della competizione dovranno stare in quarantena per qualche settimana. “Lo scenario attuale – spiega Montanarella – è molto simile a uno di quelli che abbiamo creato, con la pandemia ancora tra noi, e con alcuni Paesi in grado di contenerla e altri no. Sappiamo che stiamo affrontando una sfida enorme, creare una bolla per tutti gli atleti. Una cosa è crearne una per 200 atleti in un solo sport, e un’altra è crearne una per migliaia di atleti di sport diversi“.
Non verrà sciolto prima della primavera, invece, il dubbio in merito alla presenza del pubblico sugli spalti. In ogni caso Montanarella fa capire che il Giappone dovrà farsi trovare pronto all’arrivo di un gran numero di stranieri : “Molte persone arriveranno da fuori, ed è un numero enorme. In questa situazione, se ci saranno soggetti con il coronavirus, non sarà possibile accettarli. A meno che non accada un miracolo, come il lancio massiccio del vaccino o una cura”.
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Craig Spence, portavoce del Comitato Paralimpico Internazionale, si è espresso in tal senso. La speranza è ovviamente quella di avere il sostegno dai giapponesi. Anche se per il momento la “popolarità” delle Olimpiadi è al ribasso nel Paese. L’80% dei cittadini nipponici, infatti, sostiene che i Giochi vadano ulteriormente rinviati oppure cancellati: “Se sei un atleta o uno stakeholder, non sarai in grado di salire su un aereo finché non fornirai un test negativo e il numero di test che faremo sul posto dovrebbe rassicurare le persone”.