Simon Kjaer conosce bene il nostro campionato. Arrivato in Italia al Palermo nel 2008, ha vestito prima la maglia della Roma e poi dell’Atalanta, prima di accasarsi al Milan.
Durante l’intervista rilasciato a Q&A al giornalista rossonero Carlo Pellegatti, il difensore danese del Milan Simon Kjaer ha parlato del suo attaccamento al popolo milanista. Ecco qui un estratto di quello che si sono detti.
L’intervista a Simon Kjaer
“La differenza col passato? L’esperienza, soprattutto il viaggio dentro il calcio. In tutte le esperienze che ho fatto ho avuto sempre una mentalità aperta per imparare in ogni posto in cui sono stato. Quando sono diventato più vecchio, in Spagna e in Germania, ho imparato i modi di difendere in quel tipo di campionato”.
SUL CALCIO ITALIANO – “L’ho trovato più moderno e attivo. Ci sono molte più ripartenze e azioni dinamiche. Prima c’erano più squadre che andavano indietro e ripartivano, ora ci sono squadre con un calcio più dinamico”.
SULLO SCUDETTO – “Dobbiamo crederci con la mentalità giusta, siamo primi. Il nostro obiettivo era affrontare ogni partita come una finale e prepararla al massimo. La strada è ancora lunga e complicata, ma alcuni tifosi del Milan credono in questa possibilità. Rivali? La Juve è sempre la Juve, ha grandi giocatori. Anche il Napoli. Loro sono dietro e noi siamo primi, quindi dobbiamo pensare a noi. Oggi il campionato è più difficile, ma se facessimo il massimo, e con un po’ di fortuna…”.
SU PIOLI – “Dal primo giorno mi sono avvicinato e mi ha chiesto subito come stessi. Da quel giorno il nostro rapporto è cresciuto. Se mi dice una cosa, la faccio. Mi ha dato quella fiducia che mi ha reso più tranquillo. Ha il suo modo di giocare, ma se io gli dico qualcosa lui mi ascolta. Ha una testa molto aperta per renderci migliori”.
SU DONNARUMMA – “E’ veramente cresciuto tanto, dà sicurezza alla squadra. E’ importantissimo avere un portiere di cui ti fidi. Se sbaglio, so che c’è lui che copre. Ti dà la forza per giocare un po’ più aggressivo e in anticipo”.
SU MILANELLO – “Difficile da spiegare, non è un centro sportivo qualsiasi, c’è un’atmosfera magica. Io sono sicuro che quando non sarò più al Milan penserò all’impressione che mi ha dato Milanello”.
SU IBRA – “Non ha ancora 40 anni, ne ha 39. E’ difficile spiegare com’è Ibra. In carriera non ho mai visto qualcuno con il suo modo di lavorare e la sua mentalità. Ibra-Mandzukic? Non è una coppia facile per i difensori. Possono fare tantissimo assieme. Mario è uno che sta sempre addosso, non lascia mai un metro”.
SUL MILAN – “Il gruppo è fantastico, vuole lavorare. Io sono serio e faccio il mio lavoro. Piano piano stiamo andando sulla strada giusta, tutti assieme. Sono molto contento qua a Milano”.
SUL FUTURO – “Voglio rimanere qui il più a lungo possibile. Mi piacerebbe chiudere la carriera al Milan, ma nessuno saprà tra quattro anni come starò.. Voglio vivermi il momento, poi vediamo cosa dirà il futuro”.
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