F1, Claire Williams: “Insultata perché donna e figlia di Frank”

Il mondo dei motori è ancora eccessivamente chiuso di fronte alle donne. Le quote rosa stanno aumentando, ma la parità dei sessi è ancora lontana. A denunciarlo è Claire Williams, che è stata vicepresidente e vice team principal dell’omonimo team.

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Claire Williams, vicepresidente e vice team principal della Williams F1 dal 2014 al 2020 (Photo by Peter Fox/Getty Images)

L’era della Williams in Formula 1 a conduzione familiare si è conclusa con le dimissioni di Claire Williams, figlia del campione Frank e vicepresidente e vice team principal della scuderia dal 2014 al 2020. Dopo una fase di profondo declino iniziata nel 2018, infatti, qualche mese fa il team inglese è stato acquistato dal fondo di investimento americano Dorlinton Capital. Ormai, dunque, resta soltanto lo storico nome e le strutture presenti a Grove. Un passaggio di proprietà sofferto per la famiglia, ma al tempo stesso inevitabile. Troppe, infatti, sono state le critiche ricevute, soprattutto ai danni dell’imprenditrice britannica che ha raccolto l’eredità del padre. Ella adesso ha voluto rispondere a coloro che le hanno puntato contro il dito.

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La denuncia di Claire Williams

Claire Williams, in un’intervista rilasciata al magazine britannico The Spectator, ha ripercorso le annate buie vissute dalla scuderia. Per molti è stata proprio lei la principale artefice del declino. Questo, secondo l’imprenditrice, è profondamente errato, nonché dettato da pregiudizi. “Gli ultimi tre anni — ha sottolineato — sono stati incredibilmente difficili, ma bisogna considerare anche le circostanze che hanno determinato questi risultati. Mi sono piovute addosso molte critiche per i miei sbagli e ho ricevuto anche molti insulti sui social. Io, però, non potevo concentrarmi su queste accuse. Dovevo pensare alla squadra e dimostrare a tutti che avrei potuto risollevare la situazione. La Williams è una scuderia a conduzione familiare e io sono subentrata a mio padre proprio per questo motivo: chiunque mi critichi per aver preso il suo posto non considera questo aspetto fondamentale. Venivo additata di non essere in grado di gestire la squadra perché donna e di stare al comando solo perché ero la figlia del fondatore“.

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Spesso — aggiunge la figlia di Frank Williamsci si dimentica che ho ereditato un team che aveva finito le tre stagioni precedenti due volte in nona posizione e una in ottava. Dirigevo la squadra da nove mesi e in meno di un anno sono riuscita a riportarla al terzo posto in campionato, ottenendo questo risultato per due stagioni di seguito (nel 2014 e 2015, ndr). Successivamente siamo arrivati in quinta piazza, non male per una scuderia considerata come sfavorita, che aveva meno personale, soldi e risorse rispetto ai rivali. Per questo non mi interessa quello che la gente pensa o scrive riguardo a me: possono gettarmi tutto il fango che vogliono addosso, se vogliono accusarmi lo facciano pure. Io so come sono andate davvero le cose“.