Lazio, le tre eredità pesanti nella squadra Primavera

La Lazio Primavera è diventata argomento di interesse nazionale per la presenza in rosa di tre elementi dal cognome pesante.

Lazio Primavera
La formazione della Lazio Primavera (Getty Images)

Figli d’arte, li chiamano tutti così e per loro emergere non è mai facile. Il confronto con i padri o i parenti affermati è sempre dietro l’angolo, impietoso se si è nello stesso campo e non si raggiungono certi livelli, ingombrante anche se lo scenario in cui ci si muove cambia. Così da questa mattina il popolo del web commenta l’approdo nella Lazio Primavera di Romano Mussolini, pronipote del Duce che ancora non ha messo piede in campo ma già ha gli occhi di tutti addosso.

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I cognomi pesanti della Lazio Primavera

Diciotto anni, terzino alto un metro e ottantasei centimetri, ha fatto tutta la trafila nelle giovanili biancocelesti per poi unirsi alla Primavera. Due convocazioni, due volte in panchina per novanta minuti, come tutti quei giovanissimi che dagli Allievi arrivano all’ultimo step prima di diventare professionisti. Il problema è che qualcuno ha notato quel cognome sulla distinta e ora Romano è sulla bocca di tutti. Anche per questo è voluta intervenire subito la famiglia del baby calciatore con le parole della mamma Alessandra Mussolini: “Non c’è nulla da commentare. E’ un tema dal quale preferisco restare fuori. Sulla sua vita e sulle sue cose, mio figlio non vuole alcun tipo di intromissione”.

Romano Mussolini ha tutto il diritto di essere un ragazzo come tanti, un ragazzo che sogna di diventare calciatore. Lo stesso diritto, e lo stesso sogno, che hanno due suoi compagni: Etienne Tare e Mattia Peruzzi, figli rispettivamente del Direttore Sportivo della Lazio e dell’ ex portiere biancoceleste. Loro sono da più tempo aggregati alla formazione Primavera, ma non sono titolari e aspettano ancora la grande occasione.

Chissà che un giorno non possano essere proprio Romano, Mattia ed Etienne a infiammare gli stadi italiani come ha fatto Paolo Maldini, figlio di Cesare, per quasi venti anni e come fa Federico Chiesa, figlio di Enrico, da qualche tempo a questa parte. Perché essere figlio d’arte non è facile, ma a volte il talento di famiglia prevale su tutto, anche su chi vuole far diventare un cognome una zavorra per non farti spiccare il volo.