Roma, parla El Shaarawy “Felice di essere tornato”

Roma: Stephan El Shaarawy è tornato. Ufficializzato lo scorso sabato, oggi il Faraone si è presentato ufficialmente. Le sue parole in conferenza stampa. Il ricordo del suo litigio con Dzeko. 

El Shaarawy "Felice di essere tornato"
Il Faraone è tornato (by Getty Images)

Manchi da un po’ dai campi di gioco, quanto ti occorrerà per riadattarti?
“Sì, diciamo che sono stato fermo qualche mese dopo la Nazionale, ma mi sono allenato da solo per mantenere una condizione accettabile. Mi serve tempo per ritrovare la forma migliore, ma stiamo lavorando con un programma e di giorno in giorno lo aggiorniamo in base alle mie sensazioni. C’è tanta voglia di ricominciare con questa maglia”.

Fonseca ha rinunciato agli esterni per giocare con una punta e due trequartisti. Hai parlato con lui?
“Abbiamo avuto modo di parlare il primo giorno, l’attacco non è stato stravolto più di tanto. Sono sempre partito largo a sinistra per accentrarmi, non è un sistema molto diverso da quello che interpretavamo con Di Francesco. Sono a disposizione, il mister lo sa”.

Anche tu hai litigato con Dzeko nello spogliatoio di Ferrara, poi la cosa si risolse. Qual è la strada migliore per riaverlo al 100%?
“Tutti sappiamo le sue qualità. Ha grande personalità, troverà da sé la strada per ritornare a essere un giocatore importante per questa Roma. Sono dinamiche di spogliatoio che nascono e muoiono quel giorno, non è stato un problema”.

La concorrenza per te è uno stimolo o un timore?
“Smpre stata uno stimolo. Più concorrenza c’è più c’è qualità e più è alta la possibilità di vincere, gioco da quando ero piccolo e ci sono abituato”.

Come hai trovato Dzeko?
“Molto bene, lo ho visto sereno come tutti i nuovi compagni. C’è un bellissimo clima”.

Più i pregi o i difetti dell’esperienza in Cina?
“E’ stata un’esperienza molto particolare, condizionata dalla pandemia e i primi sei mesi mi alternai tra club e nazionale. Nonostante questo sono riuscito a vincere un trofeo, il primo trofeo da protagonista sul campo, questa è stata una soddisfazione e un ricordo che mi porto dentro. Dopo la fine del campionato ci siamo fermati parecchi mesi e questo è strano. Comunque come ho detto mi sono alleato da solo”.

Cosa hai trovato di diverso alla Roma?
“Sono felice, per me è come non me ne fossi mai andato. Qui ho costruito più di un percorso calcistico, ho instaurato rapporti con tante persone anche fuori dal campo per cui l’accoglienza è stata positiva, mi ha fatto piacere ritrovare tanta gente a Trigoria e ricevere l’affetto dal presidente, da Pinto e dall’allenatore: mi hanno dimostrato interesse e fiducia. Ora tocca a me ripagare tutto questo”.

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L’ultima tua partita è stata l’addio di De Rossi, allo stadio c’erano 62mila persone e Dzeko era un punto fermo della squadra. Sono cambiate tante cose: il pubblico tornerà, come vedi il tuo rapporto con Dzeko soprattutto a livello tattico?
“A livello di sistema di gioco non credo sia cambiato tantissimo. Giochiamo sempre con due esterni che possono venire dentro a giocare con Edin. Lo stadio vuoto è una situazione che ci auguriamo possa essere superata presto, manca molto il pubblico”.

Quanto è importante una presidenza presente?
“Conta molto. Credo sia una spinta maggiore per tutti noi, ho visto grande disponibilità da parte di tutti, dal direttore al presidente, è una cosa positiva per tutti. Poi, però, sta ai giocatori trovare la responsabilità di fare il proprio lavoro con grande professionalità e diligenza”.

Perché non sei riuscito a tornare prima?
“Era una situazione complessa, dovevano combaciare i tempi, non è stato semplice”.

Non hai mai smesso di seguire la Roma. Che ambizioni può avere la squadra?
“Non ho mai smesso di seguire la Roma e la Serie A. Questa squadra ha sempre avuto l’obiettivo della Champions e anche di più perché ne ha sempre avuto le potenzialità. Il campionato è avvincente, tante si sono rinforzate. Ho trovato un ambiente molto positivo, una squadra che si aiuta. Ciò è fondamentale, quando c’è un momento difficile se ci si aiuta a vicenda si riesce a uscirne. So che è una frase retorica ma penso che dobbiamo pensare di partita in partita, perché vincendo ogni partita si raggiungono risultati importanti. Abbiamo l’obiettivo della Champions, personalmente spero di cominciare come nel 2016 quando sono arrivato e guadagnarmi un posto all’Europeo”.

Cosa ti è mancato di più?
“Le persone con cui avevo instaurato un rapporto e che mi hanno sempre mostrato affetto. Sarà uno stimolo in più per ricominciare alla grande”.