Julien Boutter perse contro Federer la finale del torneo di Milano del 2001. In una recente intervista ha svelato un dettaglio che, 20 anni dopo, porta alla luce il clamoroso errore.
Roger Federer ha messo dietro alle sue spalle una serie clamorosa di tornei vinti e di finali giocate. Parliamo di 103 titoli vinti in carriera, ma come sempre è facile celebrare a cose fatte, ma è più difficile ripartire dal primo trionfo. E fummo noi italiani i fortunati ad accogliere la prima gioia in carriera dell’allora giovanissimo campione elvetico, che trionfo nel torneo disputato al Palalido di Milano. A perdere la finale, in quella occasione, fu Julien Boutter.
Il tennista francese fu solo l’ultimo di una lunga serie di grandi avversari sconfitti da Federer in quel di Melbourne. Boutter è stato raggiunto dai colleghi francesi di Eurosport e ha svelato di provare grande orgoglio per quella gara, anche a 20 anni di distanza. “Non mi annoio a parlare di questa partita. Non mi viene chiesto così spesso, ma devo ammettere che, nelle ultime settimane, i media hanno iniziato a chiedermelo di nuovo, ma fa parte del gioco ed è divertente. Certo, per Roger, quello è stato un momento chiave. Vincere il tuo primo titolo è sempre molto importante. Ora ne ha 103, quindi è stato l’inizio di una lunga lista. E le persone ricordano sempre di più il 1° titolo che non il 2° o il 3° o il 12°, a parte il fatto che non è il tuo 1° Slam o Masters 1000, ovviamente“.
Tra le altre cose, Boutter ha rivissuto anche lo scontro precedente con Federer, vissuto un anno e mezzo prima di quella finale. Era un Roger ancora giovanissimo, completamente diverso rispetto a quello che siamo abituati ad ammirare. “Circa 18 mesi prima della finale di Milano, abbiamo giocato a Grenoble, in un Challenger. Aveva 17 anni credo. Ero classificato intorno al 100° posto, lui era il numero 150. Ma anche allora, alcuni media stavano già seguendo Roger. Era ‘il nuovo Sampras’. C’era molta attenzione intorno a lui per un ragazzo così giovane. Allora era molto nervoso, un po’ immaturo. Ma quando l’ho affrontato a Milano, non era più lo stesso. L’ho guardato per tutta la settimana e sembrava più maturo, più concentrato, meno irregolare con il suo atteggiamento“.
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Un’ombra sui trofei di Federer?
Veniamo però al grande problema che rischia di gettare un’ombra sul primo trofeo vinto da Roger Federer. Ed è lo stesso Boutter a svelarlo. L’ex tennista francese, che ora è direttore del torneo di Metz, ha svelato l’arcano: “È stato un match tirato. Ricordo alcune cose. Per prima cosa, quando siamo entrati in campo, le persone avevano le bandiere del nostro Paese e gli inni nazionali venivano suonati. Era molto insolito fuori dalla Coppa Davis, quindi è stato molto emozionante. Ho breakkato Roger all’inizio ma ho perso la concentrazione e lui mi ha contro-breakkato e poi breakkato ancora per vincere il primo set. È stato difficile per me, ma non mi sono arreso. Ho vinto il secondo set al tie-break, amavo i tie-break e ho vinto tutti i tie-break che ho giocato quella settimana“.
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Ad un tratto, però, succede l’incredibile. Un errore arbitrale abbastanza banale, di cui nessuno si è però accorto. Finchè Boutter non ha rivisto la partita… “Poi è successa una cosa strana: ho servito per primo per iniziare il set decisivo. Ma sarebbe toccato a Roger. Era il suo turno. Nessuno l’ha notato. Non io, non Roger. L’arbitro, Lars Graf, ha commesso un errore. Un errore incredibile in una finale ATP! Roger mi ha breakkato e non ho più recuperato. E’ solo che, 10 anni dopo forse, un amico mi ha chiamato e mi ha detto: ‘Julien, ho appena visto la tua finale contro Federer. Non era il tuo turno al servizio!’. È piuttosto divertente. Nessuno me ne aveva parlato prima, ma aveva ragione“.