Fia, i russi senza bandiera e inno nei campionati mondiali

La sentenza avrà effetto per due anni anche per partecipanti dei campionati a motori Fia, che è firmataria dell’Agenzia antidoping mondiale

Fia, i russi senza bandiera e inno nei campionati mondiali Credit Foto Getty Images

Condanna della Corte Arbitrale dello Sport (CAS) nei confronti della RUSADA, l’agenzia antidoping russa sanzionata per doping di Stato. I piloti russi che gareggiano nei campionati Fia non potranno correre sotto la loro bandiera nazionale per i prossimi due anni. La RUSADA è il sistema segreto di somministrazione di sostanze dopanti e di copertura dei risultati ai test antidoping messo in atto da parte di diverse infrastrutture federali sportive, di controllo e di collegamento della Russia ed applicato ai loro atleti. Si stima che negli anni dal 2011 al 2015 più di mille sportivi russi abbiano beneficiato di questo sistema.

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Nikita Mazepin Credit Foto Getty Images

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Mazepin e tutti i piloti russi che competono in un campionato del mondo come Formula 1, Formula E, WRC o WEC, non potranno esporre emblemi o simboli nazionali e non potranno utilizzare le parole “Russia” o “Russo”. Sarà vietato suonare l’inno nazionale russo durante ogni evento, incluso Gran Premio di Russia, a cui è stato permesso di essere organizzato nonostante sia ancora al vaglio la possibilità di ribattezzarlo come Gran Premio di Sochi o di Krasnodar. La Corte Arbitrale dello Sport ha confermato la sentenza dell’Agenzia Mondiale Antidoping  nei confronti della RUSADA. Da questa decisione dovrebbe essere escluso il pilota junior della Ferrari, Robert Shwartzman, poiché impegnato nel campionato di Formula 2 che non ha validità mondiale.