Il club cinese Shandong Luneng non ha rispettato i parametri per la gestione economica imposti dall’AFC, la confederazione asiatica: niente Champions, eppure pagava 15 milioni all’anno un “certo” Graziano Pellè
Clamoroso in Cina: caos nel mondo del calcio. Le decisioni della Federcalcio cinese in merito allo stop dei contratti faraonici hanno innescato una “fuga” di campioni dal paese. Ora ci sono anche le conseguenze per i primi club indebitati. Uno di questi, lo Shandong Luneng, paga la squalifica dalla Champions League asiatica dove era stato sorteggiato per giocare nel gruppo J con il Port Fc (Thailandia), il Kitchee (Hong Kong) ed un vincitore dei playoff. Nello Shandong giocava proprio Graziano Pellè, l’italiano più pagato al mondo con un contratto da 15 milioni di euro annui.
Come riportato da alcune testate cinesi “…l’ente indipendente di controllo degli ingressi della Confederazione asiatica di calcio (AFC) ha ritirato la licenza dello Shandong Taishan FC per partecipare alla AFC Champions League 2021“. La decisione è arrivata proprio oggi. È stato stabilito che il club non aveva soddisfatto il Criterio obbligatorio F.04 dell’AFC Club Licensing Regulations (Edizione 2016) in merito ai debiti scaduti. Di conseguenza, non avrebbe dovuto ottenere una licenza, ha affermato l’organo di governo del calcio asiatico. Il criterio afferma che un club non dovrebbe avere “debiti scaduti verso dipendenti e autorità sociali / fiscali”. Da oggi lo Shandong è stato dichiarato quindi non idoneo a partecipare alla AFC Champions League 2021 e lo slot disponibile sarà riallocato in conformità con il Manuale di iscrizione per le competizioni per club AFC, ha affermato l’AFC.
Cina: società indebitate, Shandong fuori dalla Champions e fuga dei campioni
Giorni fa proprio su Meteoweek avevamo ricordato la contemporanea fuga di molti calciatori dalla Cina: l’ultimo è Graziano Pellè, accasatosi al Parma. Assieme a lui El Sharaawy, Hulk, Carrasco, Dzemaili, Eder (in attesa di rientrare in Italia). Resiste per ora Hamsik…Le novità sostanziali del calcio cinese fino al 2023 sono tre: i calciatori stranieri non potranno guadagnare più di 3 milioni di euro lordi (un anno fa erano netti), la spesa totale sostenuta da ogni club non potrà superare i 600 milioni di yuan (75 milioni di euro) e i calciatori cinesi avranno un tetto salariale di 5 milioni di yuan (circa 630mila euro), la metà del tetto da 10 milioni deciso lo scorso anno. A seguito di ciò è in previsione un crollo verticale del “feeling” verso un calcio che doveva attirare i migliori giocatori d’Europa e invece rischia un salto nel vuoto…