“Agnelli pericoloso per il calcio”, scrive l’Equipe: bordate dalla Francia

Sarà una casualità? Sembra proprio di no. L’editoriale de L’Equipe, quotidiano francese, attacca duramente Agnelli e lo fa dopo i presunti insulti del presidente ad Antonio Conte nella semifinale Juve-Inter

Andrea Agnelli (Photo by Marco Bertorello / AFP)
Andrea Agnelli (Photo by Marco Bertorello / AFP)

 

Giornate di attacchi frontali per il presidente della Juve Andrea Agnelli. Prima il dito medio di Antonio Conte, che seppur provocato dalla panchina bianconera in Juve-Inter di Coppa Italia, ha materializzato un brutto gesto nei confronti di chi credeva in lui. Ora ci si mettono anche i giornali francesi a lanciare bordate, che a questo punto non sembrano proprio casuali. L’editoriale de L’Equipe, firmato dal giornalista e scrittore Vincent Duluc, arriva infatti poche ore dopo il labiale di Agnelli in risposta ad Antonio Conte. Nessuno ha capito precisamente le parole del presidente, ma è ipotizzabile che siano volati insulti verso l’allenatore dell’Inter, a difesa del lavoro e dell’amore per i colori bianconeri.

L’Equipe, parole durissime nei confronti di Agnelli: “Pericoloso che sia lui a disegnare il calcio”

Dalla Francia, intanto, ci vanno giù pesanti. L‘Equipe a proposito della costruzione della nuova Champions League definisce Agnelli “…emblema di una dittatura dei grandi club, della loro avidità e della debolezza dell’Uefa. Lo sport più universale del pianeta – si legge sulle colonne del giornale transalpino – è sequestrato da una casta davanti alla quale le istituzioni si inchinano, nel timore di essere escluse e non condividerne più i vantaggi. Troppo debole o troppo ambigua per resistere, l’Uefa continua ad abbandonare la sua vocazione e la sua responsabilità nell’illusione di mantenere il suo potere”.

La bordata di Duluc termina con parole pesantissime, che non fanno mai davvero riferimento a Juve-Inter, ma al ruolo di Agnelli nel calcio: “Ogni due anni i grandi club avanzano un po’ sull’altare del male minore. Ma si tratta di un male minore solo per i perdenti, cioè tutti gli altri. Per i vincenti, una quindicina di club, è una conquista. Un anno fa Andrea Agnelli, il patron della Juventus, uno degli uomini che più male ha fatto all’idea dell’universalità del calcio, ha dichiarato, tranquillamente, che la presenza dell’Atalanta in Champions era ingiusta. Invece, noi sappiamo quello che è fondamentalmente ingiusto, e pericoloso: che sia lui a disegnare, con qualche amico, il calcio europeo di domani“.

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