Gut-Behrami gioisce, Brignone e Bassino deluse

Lara Gut-Behrami festeggia una medaglia meritata ma mai scontata. Brignone lamenta l’assenza di pubblico per le norme anti-Covid. Più lucida la Bassino: “Difficoltà nella parte alta”.

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Lara si gode il trionfo – meteoweek.com (Photo by Alain Grosclaude/Agence Zoom/Getty Images)

La prima gara dei Mondiali di sci alpino a Cortina d’Ampezzo si è conclusa con una vittoria ampiamente pronosticata da esperti e addetti ai lavori. Lara Gut-Behrami si è portata a casa la medaglia d’oro nel SuperG femminile. Una gara particolarmente attenta, quella della sciatrice svizzera, la quale arrivava sull’Olimpia delle Tofane con il sempre scomodo peso di essere la favorita d’obbligo. Ma alla fine le pressioni che ne sono derivate non hanno pesato sulla sua prestazione, che neanche a dirlo è stata la migliore e ha portato alla medaglia d’oro.

Al termine di una gara in cui è stata evidente la sua superiorità, Lara Gut-Behrami ha espresso grande soddisfazione per la vittoria. Un trionfo annunciato ma non per questo scontato, per il quale l’elvetica ha mostrato tutta la sua gioia. “Vincere un oro è sempre stato un sogno – ha detto – , addirittura un’ossessione. Ci sono andata tante volte vicina, sembrava stregato. Ma quando ho cominciato a rendermi conto che la mia vita in fin dei conti non sarebbe cambiata con una medaglia d’oro, ho svoltato. E adesso me la godo”.

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La migliore delle italiane è stata Federica Brignone. Ma non può esserci soddisfazione per lei, che ha concluso al decimo posto. E al termine della gara, il suo disappunto è evidente: “Alla fine sono contenta del mio atteggiamento perché ero partita per attaccare a tutta, ma non sono riuscita a sciare nel modo giusto, non ho mai fatto velocità. E forse ho anche avuto troppo rispetto nella parte finale. Era una neve troppo molle per i miei gusti, era molto più bello due giorni fa, ma che cosa ci vuoi fare… Anche il tracciato era facile, i passaggi più complessi di martedì sono stati modificati. E poi sopra ho trovato il vento in faccia. Comunque su questa pista, purtroppo, io non sono mai riuscita a fare risultato. La cosa più brutta di oggi comunque è stata l’assenza di atmosfera, la mancanza di pubblico. Quel silenzio al traguardo mi ha messo addosso una depressione pazzesca. Così è proprio una schifezza“.

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Molto più lucida e serena, forse per la consapevolezza di non poter fare di più, l’analisi di Marta Bassino. L’atleta di Borgo San Dalmazzo sapeva che sarebbe stato difficile, anche per una condizione della neve condizionata dal meteo dei giorni scorsi. “Ho preso quasi tutto il mio distacco nella parte alta – ha detto – , nei primi 20 secondi, poi ho fatto la stessa gara della Gut-Behrami. Con una neve così facile era impossibile recuperare. Era una neve soffice, l’ho sentita anche io che avevo il numero 1 di pettorale. È andata, amen. Mi era sembrato di aver spinto, per radio ho detto alle compagne che la pista era facilissima, che con quella neve si poteva fare qualsiasi cosa. Il vento un po’ l’ho sentito nella parte centrale, ma non mi ha frenato. Comunque prendo i miei tempi dal primo intermedio in giù come la parte positiva, anche in vista del gigante. So che di solito le prendo su questa neve. Spero che per il gigante bagnino la pista. L’atmosfera? Quando sono arrivata giù ho visto che c’era un po’ di gente, ma mancava tutto“.

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