Fiorentina, Bonaventura: “Passato mi ha fortificato, ora anni migliori”. E sfida la Sampdoria

Giacomo Bonaventura è uno dei punti di forza della Fiorentina. Il centrocampista si è raccontato tra passato, presente e futuro. Il suo obiettivo adesso è vincere contro la Sampdoria, una delle sue vittime preferite.

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Jack Bonaventura esulta per l’ultimo gol messo a segno contro il Crotone (Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)

Venti presenze nel campionato di Serie A e una rete messa a segno, che gli permette di entrare nella lista dei giocatori che nell’ultimo decennio hanno realizzato almeno un gol a stagione in massima categoria. Giacomo Bonaventura può senza dubbio dirsi soddisfatto della sua carriera. Dopo l’avventura al Milan terminata non nel migliore dei modi seppure i buoni risultati (in sei anni 184 partite segnando 35 reti in tutte le competizioni), infatti, il centrocampista è tornato ad essere uno dei protagonisti del calcio italiano. La Fiorentina ha infatti accolto a braccia aperte il classe ’89 e gli ha affidato le chiavi del centrocampo.

La rinascita di Bonaventura

Giacomo Bonaventura, in un’intervista esclusiva ai canali della Lega Serie A, si è raccontato a cuore aperto tra passato, presente e futuro: “È un onore essere, insieme a talenti come Ilicic e Quagliarella, nella lista dei giocatori che hanno segnato almeno un gol nelle ultime dieci stagioni di Serie A. Io sono un centrocampista, quindi arrivare in zona gol per me è anche un po’ più difficile. Cerco sempre di essere presente quando si attacca e di aiutare la squadra anche in fase di realizzazione. Non so — ha precisato — se ci vorrebbero più centrocampisti tuttofare come me nel campionato. Ognuno ha il suo percorso e la sua storia. Il mio è stato caratterizzato anche dalla gavetta, che mi ha aiutato molto. Il sacrificio nelle esperienze passate mi ha fortificato tanto, soprattutto a livello caratteriale. Mi ha permesso di essere pronto per sfide difficili che ho incontrato in massima categoria. Non riesco a pensare ad un grande giocatore che non abbia fatto fatica per arrivare a grandi livelli. Il mio primo principio è stato sempre questo, anche se con il tempo le qualità di un giocatore vengono sempre fuori spontaneamente“.

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E sugli aspetti extra-campo: “Sono un appassionato di musica, anche perché viaggiando con la squadra spesso in pullman o in aereo mi metto le cuffie. Se dovessi scegliere una canzone da associare ad ogni mia avventura per l’Atalanta direi “Born to Run” di Bruce Springsteen. L’inizio è stato molto faticoso ma mi ha dato grandi soddisfazioni. Il Milan è una grandissima società. Giocare in uno Stadio fantastico come San Siro mi ha regalato tantissime emozioni. La canzone giusta credo sia “Don’t stop me now” dei Queen. Sicuramente avere lo stadio pieno dà una energia in più. anche quando sei stanco e non ti reggi più in piedi. Mi manca tantissimo. Il calcio perde molto senza tifo, quasi tutto. “I migliori anni della nostra vita” di Renato Zero non posso che dedicarla invece alla Fiorentina. Una canzone italiana storica, che racchiude le mie emozioni qui“.

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Il centrocampista, dunque, si è concentrato sul suo presente alla Viola: “Con Prandelli mi trovo bene. Non è cambiato molto rispetto a quando allenava la Nazionale. È una persona molto intelligente. Quando è arrivato ha tentato di cambiare il nostro modo di pensare e di andare in campo. C’è voluto un po’ di tempo, ma la strada intrapresa credo sia quella giusta“. Adesso Jack Bonaventura dovrà affrontare la Sampdoria, una delle sue vittime preferite. La gara di andata, tuttavia, non è ancora andata giù alla Fiorentina: “È stata una partita un po’ rocambolesca. Abbiamo regalato qualcosa e i blucerchiati sono riusciti a portare a casa i tre punti. Oggi noi siamo un’altra squadra e ce la giocheremo in maniera diversa. Ho sempre giocato sfide combattute con il club di Genova. Ho dei gran bei ricordi, soprattutto per i gol realizzati. Affronteremo una squadra in salute ed ostica, per vincere servirà una buona prestazione“.