Fiorentina, Prandelli dopo il ko con la Samp: “meritavamo molto di più”

L’allenatore della Fiorentina Cesare Prandelli parla dopo la sconfitta 2-1 in casa della Sampdoria ed evidenzia comunque i meriti della squadra.

Fiorentina Prandelli
L’allenatore della Fiorentina Cesare Prandelli durante il match contro la Sampdoria (Credits: Getty Images)

Il tecnico si rammarica e non poco per i tre punti volati via. La sua viola in effetti non gioca male, anche se continua a soffrire per un attacco che segna poco. “Sono un po’ imbarazzato dopo una partita così – dice l’ex CT della Nazionale – abbiamo commesso due ingenuità e abbiamo preso due gol, secondo me meritavamo molto, ma molto di più di quello che abbiamo ottenuto”. La sconfitta però è arrivata, perché? “Dovevamo mettere molta più qualità, ma soprattutto evitare di essere frenetici quando siamo arrivati nei pressi dell’area di rigore avversaria”.

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Il commento di Prandelli a Sampdoria-Fiorentina 2-1

Il cammino viola è irto di difficoltà, la sconfitta del Cagliari mantiene la zona retrocessione a sette punti di distanza, ma sono di nuovo tre le gare di fila senza successi. “Non bisogna però demoralizzarsi – dice Prandelli a Sky Spoort – nonostante la sconfitta dobbiamo continuare così, stiamo lavorando per migliorare sotto l’aspetto tattico e della mentalità”.

Fondamentale per la vittoria della Sampdoria è stato il primo gol di Keita in cui c’è un concorso di colpa tra difesa e portiere. “Non so chi abbia sbagliato, eravamo in superiorità numerica, non penso che il portiere la chiami, ma comunque se io sono sulla palla non abbasso la testa”. Nota positiva di giornata, il gol di Vlahovic, su cui Prandelli punta da tempo: “Ha grandi margini di miglioramento – dice il tecnico viola  – e grande voglia di arrivare, però non possiamo chiedergli di essere protagonista ogni volta che tocca la palla”.

Infine Cesare Prandelli si concentra sui cambi arrivati solo a dieci minuti dal termine: “La squadra non stava giocando male, ho cambiato anche modulo, ma è una situazione nata più dalla voglia di vincere che per migliorare la manovra”.

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