Tamponi Lazio, è caos: deferito il presidente Lotito. Il club si difende

Caos tamponi alla Lazio, il presidente Lotito ed il club sono stati deferiti dalla Procura Federale.

Claudio Lotito
Conferenza stampa di presentazione del nuovo coach della Lazio woman allo stadio Olimpico di Roma.
Roma, 2 Febbraio 2021
© Marco Rosi / Fotonotizia

Chiusa l’istruttoria che aveva coinvolto il club alla fine del Novembre scorso. Secondo le autorità calcistiche la Lazio avrebbe schierato un calciatore positivo contro il Torino ed uno in panchina contro la Juventus.

Così, come riferisce l’Ansa, il procuratore Giuseppe Chinè ha deferito al tribunale federale nazionale i biancocelesti, il suo presidente, Claudio Lotito, ed i medici Ivo Pulcini e Fabio Rodia per violazione dei protocolli sanitari Figc anti-Covid. A Lotito e ai medici viene contestata la violazione dell’articolo 4.1 del codice di giustizia sportiva, dell’art. 44.1 del Noif, dei protocolli sanitari Figc.

La Lazio invece, è stata deferita a titolo di responsabilità diretta, oggettiva e propria.

Cosa rischia la Lazio

Diversi i rischi che corre il club capitolino: da una semplice ammenda alla retrocessione all’ultimo posto in classifica. Questo solo “se dalla violazione scaturisce la positività al Covid-19 di un componente del gruppo squadra”. Occorre inoltre stabilire se la presenza in campo dei ‘positivi’ contro Torino e Juventus possa aver alterato il risultato. Ciò potrebbe portare anche alla sconfitta contro le due torinesi.

La nota del club biancoceleste

Dichiarazione del portavoce del presidente della S.S. Lazio, Claudio Lotito.

Con riferimento alla richiesta di deferimento al Tribunale Federale del presidente Claudio Lotito, del responsabile sanitario dott. Ivo Pulcini e del medico sociale coordinatore prof. Fabio Rodia per violazione dei protocolli sanitari in materia di COVID-19, il portavoce del presidente, Roberto Rao, precisa che “si tratta di una questione relativa all’interpretazione delle norme che riguardano la disciplina che governa la materia del COVID-19, sia sotto il profilo dell’onere di comunicazione all’autorità sanitaria sia sotto il profilo dell’interpretazione applicativa di alcuni parametri dei protocolli sanitari”.

“Rimaniamo in attesa che venga fissata l’udienza per la trattazione dinanzi al tribunale federale, nel rispetto dei termini previsti dal codice.

Confidiamo nella giustizia sportiva, che si esprimerà nelle sedi preposte – conclude Rao -, affinché venga ristabilita la corretta ricostruzione dei fatti e venga riconosciuta la totale estraneità rispetto agli addebiti contestati”.

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