Tutto l’equipaggio di Luna Rossa auspica che si torni a fare le regate in maniera regolare. Max Sirena attacca: “Più si spostano i match race, maggiori saranno le chances per Ineos”.
La finale della Prada Cup tra gli italiani di Luna Rossa e i britannici di Team Ineos dovrebbe finalmente ripartire. Sarà la notte italiana tra venerdì e sabato a vedere il ritorno in acqua dei due equipaggi. In questi giorni si è fatto un gran parlare del destino di questo atto conclusivo, che dopo i primi quattro match race ha visto il “cappotto” dell’imbarcazione guidata da Max Sirena. Il team britannico spinge per un ulteriore rinvio della ripartenza, che inizialmente era previsto per giovedì dopo i tre giorni di lockdown severo imposto dal Governo neozelandese per fronteggiare la minaccia data dal Covid-19.
Attraverso il proprio ruolo di Challenger of Record, Luna Rossa è riuscita a far valere la propria posizione in un duro confronto tra le parti. La richiesta da parte degli inglesi era quella di ripartire addirittura tra una settimana, ovvero il 26 febbraio. Questo avrebbe portato a un pesante slittamento della finale di America’s Cup, con la prima regata che sarebbe stata rinviata al 6 marzo. Una situazione inaccettabile per l’equipaggio italiano, che ha dunque ottenuto il ritorno in acqua tra un paio di giorni. Il tutto nonostante il pesante attacco di Tina Symmans, presidente dell’America’s Cup Events.
Luna Rossa, la reazione composta
Francesco Longanesi Cattani ha fornito una replica a suo modo. Il Direttore delle Relazioni Esterne del Gruppo Prada ha fatto capire che era inevitabile un epilogo di questo tipo, al termine del tavolo delle trattative. “Siamo soddisfatti che alla fine si sia arrivati a questa decisione. Non siamo d’accordo totalmente con le accuse di antisportività. Prima di tutto perché la sportività sta nel rispetto delle regole ed è quello che vogliamo. In secondo luogo desideriamo rispettare le decisioni del Governo ed il protocollo che è stato redatto insieme agli organizzatori della ACE, il quale prevede che si gareggi anche sotto allerta 2. Inoltre si è detto che il COR sia a favore di Luna Rossa, ma non è così. Gareggiando diamo infatti più possibilità ad Ineos di recuperare“.
Tra le altre cose, Longanesi Cattani ci ha tenuto a riportare alla memoria un precedente di 17 anni fa. In quella occasione, nella finale contro gli americani di One World, la decisione andò contro Luna Rossa. Al tempo stesso, però, c’è da rimarcare una situazione terribile nelle condizioni meteo: “Ricordo a tutti che nel 2003 Luna Rossa visse una situazione simile nelle semifinali di Louis Vuitton Cup. A causa delle condizioni meteo, non fu possibile portare a termine tutte le regate entro la scadenza prevista e fu dunque sconfitta. Noi non vogliamo questo ed anzi desideriamo disputare tutte le regate con Ineos fino al 24 febbraio“.
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La reazione di Max Sirena
Ma se la parte dirigenziale di Prada cerca di mantenere l’aplomb, Max Sirena rimette nel fodero il fioretto per usare la spada. Lo skipper di Luna Rossa ha fatto capire che queste continue discussioni non fanno altro che inasprire il clima attorno a una sfida bellissima: “Tornando a gareggiare sabato non c’è problema per nessuno – ha detto – , chiunque fa in tempo a vincere sette regate. Ci sono ancora cinque giorni, uno può fare dieci punti e può fare tutte le regate che vuole“.
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Tra le altre cose, Sirena ha mosso un’accusa velata ma comunque pesante nei confronti di Ineos, ma soprattutto di New Zealand. “I giorni dopo domenica sono stati pessimi dal punto di vista meteo – ha detto – , in realtà non abbiamo perso niente. Ieri abbiamo navigato tantissimo, quasi sei ore, e oggi usciamo di nuovo. Più lo posticipi e più guadagnano loro, hanno tempo dal punto di vista agonistico ma siamo abituati a non farci distrarre da queste cose. Al tempo ho sempre detto che ci dobbiamo distrarre io e pochi altri, tutto il resto del team deve restare concentrato sulla barca e andare forte. Fa strano che ieri Ineos Uk e Team New Zealand abbiano navigato per tutto il tempo insieme“.