Lo Squalo dello Stretto ha parlato anche del suo rapporto con Filippo Ganna. In ogni caso, Nibali ammette che farebbe di tutto per vincere la medaglia d’oro ai Mondiali.
La stagione 2021 del ciclismo mondiale si è aperta anche per Vincenzo Nibali. Il corridore di Messina si presenterà ai nastri di partenza dell’Uae Tour, corsa di sette tappe che si correrà ovviamente negli Emirati Arabi. Al suo fianco ci saranno alti grandi campioni come Chris Froome, Alejandro Valverde e i vincitori di Tour de France e campionato del mondo a cronometro, Tadej Pogacar e Filippo Ganna. Una corsa a tappe particolarmente attesa, anche perchè è la prima di spessore nel calendario del nuovo anno. A Vincenzo, però, manca ancora un grande acuto in nazionale.
Intervistato dai colleghi della Gazzetta dello Sport, Nibali ha fatto capire di avere ottime sensazioni. Anche perchè la primavera e le grandi corse si avvicinano: “Mi sembra di stare abbastanza bene, ma il termometro è sempre la corsa. Ho una stagione intensa davanti, considerando il doppio impegno Giro-Tour. Alla Tirreno-Adriatico, metà marzo, mi piacerebbe essere davanti“. E in vista del Mondiale, Vincenzo sarebbe addirittura pronto a un baratto: “Ho ottenuto tanti grandi successi. Facciamo così: visto che di Lombardia ne ho vinti 2, ne darei uno in cambio per quella medaglia d’oro“.
Tra le altre cose, Vincenzo Nibali è reduce da una serie di allenamenti effettuati con Filippo Ganna. Lo Squalo dello Stretto e il campione del mondo a cronometro si sono confrontati. Il siciliano ha confermato: “Sì, abbiamo pedalato assieme un paio d’ore in Svizzera nella zona del Monte Ceneri. La salita di Carona, in particolare, almeno 10 chilometri“. E sul futuro roseo che Ganna potrebbe regalare al ciclismo azzurro, Vincenzo non ha dubbi: “Lo dimostrano i fatti. Ha grandissimi margini, è in un team forte, lo seguono molto bene“.
Vincenzo Nibali ha vissuto un grande periodo, soprattutto negli anni centrali del decennio scorso. Ma stando a quanto dichiarato, non tornerebbe indietro alle prime stagioni della sua carriera: “No, non tornerei indietro. Il ciclismo moderno ti porta all’esasperazione, in tutto. A tirare la corda. Anche le gare piccole hanno sempre più rilevanza. Io sono cresciuto senza avere il power meter nelle categorie giovanili, si facevano sforzi diversi, non ti portavi al limite. Ora, non voglio dire che l’atleta si finisca già, ma lavora in modo mirato. E quando passa pro’… è già pronto“.
Leggi anche -> Geoghegan Hart contro il razzismo: “Una piaga da sconfiggere”
Anche perchè nel frattempo sono cambiati i parametri, anche sul piano alimentare. Tanto che Nibali conferma che i giovani di oggi vengono tenuti alla frusta sotto questo aspetto: “Un mio ex compagno, Brajkovic, lo aveva raccontato. In alcune occasioni era super-magro, impressionante… il peso è importante, ma lo è ugualmente non perdere il muscolo. Devi essere magro “tonico”, non magro “finito”, si dice in gergo. E anche io ogni tanto mi lascio andare a qualche peccato di gola. Una pizza, un dolce. A regime, però, non esco dai parametri“.
Leggi anche -> Froome si sente carico: “Dimostrerò che non sono finito”
L’intervista a Vincenzo Nibali si chiude parlando di sicurezza, soprattutto per quanto riguarda le posizioni da assumere in sella. Lo Squalo dello Stretto ne sa qualcosa, vista la posizione esasperata che tiene nelle discese. Tanto che le ultime regole approvate dalla Uci non lo vedono particolarmente d’accordo: “Non credo che la priorità sia vietare certe posizioni in bici. Nel 2019 Lambrecht è morto cadendo al Giro di Polonia dopo un impatto con uno di quei riflettori stradali detti occhi di gatto: ecco, questo è parlare di sicurezza“.