Ancora una prestazione super della Reggina: i calabresi si sono imposti 4-1 a Ferrara sul campo della Spal. Baroni: “Merito del lavoro. Ma non guardiamo la classifica”.
Poker convincente della Reggina sul campo della Spal: allo stadio “Paolo Mazza” di Ferrara è finita 4-1 per i calabresi che hanno conquistato tre punti importanti su un campo difficile.
E’ il settimo risultato utile consecutivo per i ragazzi di Baroni (4 vittorie e 3 sconfitte): ecco le parole dell’allenatore amaranto a fine gara.
“Sul 2-0 c’era nervosismo da parte della Spal e abbiamo smesso di giocare, poi nella ripresa ci siamo rimessi in carreggiata. Mi interessava la preparazione e fare bene le cose che abbiamo preparato. Stavamo giocando contro un squadra dai grandi valori tecnici, non scopro io la Spal. Prendiamo questo risultato, c’è poco da festeggiare perché ci aspetta un’altra grande partita ora. Cerco soluzioni che possano mettere i calciatori nelle migliori condizioni di far bene. Stiamo lavorando anche con gli esterni perché attacchino la porta. Sono contento per Rivas a questo proposito, dà tanto ma depaupera la sua corsa.
“Se guardo sopra di me in classifica? L’ambizione vuol dire lavoro e non guardare la classifica. La guardiamo più avanti, adesso sarebbe folle. Oggi hanno vinto tutte, si sono rinforzate tante squadre. C’è ancora più competizione. Io non sono abituato a guardare la classifica, l’ambizione vuol dire andare a vincere ogni partita. Ho troppa esperienza in questo campionato per capire le insidie. Come capita un momento negativo tutto può cambiare. Pensare a lavoro ci può portare innanzitutto ad uscire dalla zona pericolosa e poi vediamo”.
“Tengo tutti in considerazione e glielo dimostro, anche chi gioca meno. Menez è importante e sa cosa voglio. Poi parlo di Dalle Mura, Micovschi. Okwonkwo vogliamo farlo crescere”.
“Non voglio che i calciatori discutano con l’arbitro, mi piace il gioco maschio ma con rispetto dell’avversario. La gente che parla mi fa diventar matto, lui lo deve capire. Oggi c’erano arbitri di Serie A ed era giusto stare dentro la partita. Loro lo sanno, quando è così mi fanno incazzare. Se mi dimostrano che parlando o discutendo in campo si ottiene qualcosa, allora ok, ma siccome non è così allora si deve stare concentrati. Lui piano piano capirà, ma lo deve fare velocemente. E’ molto bravo, ma un motivo ci sarà se dopo Terni si è perso. L’ho voluto io ma mi deve ascoltare”.
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