LeBron James ha replicato in maniera piccata alle recenti dichiarazioni di Zlatan Ibrahimovic. Il campione NBA in carica svela di non volersi fermare di fronte a soprusi e ingiustizie.
LeBron James non rimane a guardare. Non lo ha mai fatto fin da quando era ragazzino e subiva gli sfottò e gli insulti di chi attaccava la madre. E non è rimasto fermo nemmeno quando doveva sobbarcarsi sulle spalle il peso di una città dimenticata come Cleveland, che prima del suo passaggio era “the mistake of the lake” (“l’errore vicino al lago”) e ora è una città rispettata da tutti. Così, quando qualcuno mette in dubbio il suo impegno per la gente, LeBron James risponde per le rime.
Questa volta, il bersaglio del fenomeno dei Los Angeles Lakers risponde al nome di Zlatan Ibrahimovic. L’attaccante svedese, in una recente intervista rilasciata per il sito ufficiale della Uefa, aveva parlato proprio dell’impegno umanitario di LBJ. E lo ha fatto in questi termini: “Quello che è fenomenale, ma non mi piace quando le persone con qualche tipo di status parlano di politica. Fai quello in cui sei bravo. Fai quello che fai. Io gioco a calcio perché sono il migliore nel giocare a calcio. Non faccio politica. Se fossi stato un politico, avrei fatto politica. Questo è il primo errore che le persone famose fanno quando si sentono arrivate”.
Non un vero e proprio attacco, ma comunque una dichiarazione che ha dato a LeBron James la possibilità di replicare. Il cestista di Akron in Ohio ha deciso di replicare alle parole spese da Ibra nei suoi confronti. E come spesso accade in queste schermaglie dialettiche, non fini a se stesse e cariche di parole e di concetti importanti, LeBron ha fatto capire che il suo impegno non si ferma. Non è il suo status di sportivo a distoglierlo dalle cose importanti. Non sarà la mancanza di un ruolo istituzionale a renderlo estraneo alle dinamiche della vita sociale.
LeBron James risponde a Ibra
“Non starò mai zitto su ciò che non va – ha svelato LeBron – . Prendo posizione sulle cause che riguardano la mia gente, sulle disuguaglianze, sulle ingiustizie sociali, sul razzismo, sulla sistematica soppressione del diritto di voto. Situazioni che so che si verificano nella nostra comunità, perché facevo parte di quella comunità e a un certo punto mi sono accorto di quello che stava accadendo. E che accade ancora, e ne sono consapevole perché ci sono oltre 300 bambini nella scuola che ho fondato”.
Leggi anche -> Ibrahimovic insultato in Europa League: le scuse della Stella Rossa
“Loro hanno bisogno di una voce e io sono la loro voce – prosegue il fuoriclasse dei Lakers – , uso la mia piattaforma per continuare a gettare luce su questioni che possono verificarsi non solo nella mia comunità, ma anche nel resto del Paese e del mondo“. James ha dunque fatto capire che il suo impegno nel sociale non trova intralci nella sua carriera sul parquet: “Non c’è ragione, o meglio non esiste in alcun modo che io mi limiti all’ambito sportivo, perché mi rendo conto di quanto forte sia la mia piattaforma, di quanto forte sia la mia voce“.
Leggi anche -> Kobe Bryant un anno dopo: il dio del basket che era uno di noi
Tra le altre cose, LeBron ha in un certo senso smascherato Ibrahimovic. E si è rifatto a un episodio avvenuto circa tre anni fa per replicare al giocatore del Milan: “È alquanto curioso che queste parole vengano da lui, la stessa persona che nel 2018 rientrando in Svezia si occupò esattamente della stessa cosa, affermando che per il semplice fatto che il suo cognome non suonava esattamente come gli altri, percepiva un certo razzismo sul campo di di gioco. Non fu lui stesso a dirlo? Credo proprio di sì. Dunque dico quello che penso. E credo di essere la persona sbagliata a cui rivolgersi perché faccio il mio dovere“.