Il Parma ha ottenuto soltanto un punto nel match contro lo Spezia valido per la 24a giornata di Serie A. Lo scontro diretto dello Stadio Alberto Picco è terminato sul risultato di 1-1. Il tecnico dei ducali Roberto D’Aversa, al triplice fischio, ha commentato la prestazione della sua squadra.
La ventiquettresima giornata del campionato di Serie ha riservato l’ennesima delusione al Parma. La squadra di Roberto D’Aversa, impegnata in casa della neo-promossa Spezia nello scontro diretto per la salvezza, era andata in vantaggio di due reti nel primo tempo grazie a Karamoh ed Hernani. Nella ripresa, tuttavia, è arrivata la rimonta dei padroni di casa in virtù di una doppietta di Gyazi. Una storia vista e rivista in questa stagione per i ducali, che restano al penultimo posto della classifica. Momento sempre più buio per i gialloblù, che non vincono da quindici turni.
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Roberto D’Aversa, intervenuto ai microfoni di Sky Sport, ha parlato del momento che la squadra sta vivendo: “Sicuramente se avessimo conquistato almeno una vittoria nelle ultime due gare saremmo ancora in una posizione di classifica difficoltosa, ma meglio di adesso. Il rammarico c’è perché meritavamo un risultato diverso in entrambe le partite. Sia con l’Udinese che oggi, sotto l’aspetto delle occasioni da gol meritavamo qualcosa di più. Siamo stati superiori nella prestazione ma portiamo a casa un solo punto. Bisogna riflettere e affrontare le partite in maniera diversa, è stato troppo facile per gli avversari fare gol. Abbiamo avuto occasioni per chiudere la partita sul 2-1, ma dobbiamo migliorare perché i punti ora iniziano a pesare“.
E sugli infortuni: “Quando si è infortunato Cornelius nel riscaldamento ero ancora in campo, nell’ultimo tiro ha iniziato a sentire tirare sul flessore. Quando le annate iniziano storte succedono cose del genere, gli infortuni sono tutti nello stesso reparto. Sappiamo delle difficoltà di quest’anno ma la squadra è viva. Anche sul 2-2 siamo andati a cercare di vincere la partita, dobbiamo essere bravi a dominare la partita sotto l’aspetto mentale quando se ne ha la possibilità. Anche Karamoh mi ha chiesto il cambio, non l’avrei mai tolto per scelta tecnica perché stava giocando bene“.
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L’allenatore, inoltre, si è soffermato sulla prestazione della sua squadra: “Sia nel primo tempo sia nel secondo avevamo preparato la partita cercando di creare gli spazi da sfruttare dopo il recupero della palla. Il primo gol loro nasce da una respinta della difesa, l’errore è stato risalire su una ribattuta. Un errore da far drizzare i capelli. Non abbiamo sbagliato nel rimanere troppo bassi. In Serie A non ci possiamo permettere di concedere questi gol. Laddove la squadra avversaria è brava a creare situazioni da gol ci può stare, ma in entrambi i gol subiti ci sono state disattenzioni, anche se non dovute al baricentro della squadra. Karamoh era uscito, Brunetta era uscito perché era già ammonito, non avevo caratteristiche simili in panchina e la squadra ha cambiato atteggiamento. In ogni caso non abbiamo abbassato troppo il baricentro, semplicemente abbiamo commesso degli errori“.
Roberto D’Aversa, infine, ha ribadito di non avere dubbi in merito alla scelta di guidare il Parma in questa stagione e di credere ancora nella salvezza: “Sono tornato non ragionando su questioni personali, ma pensando solo al lavoro che ho fatto in quattro anni qui. Fin dalla Serie D qui si è fatto qualcosa di straordinario, l’unico motivo per cui sono tornato è la possibilità di salvarsi. Sono convinto che possiamo ancora farlo perché la squadra è viva. Voglio tutelare il lavoro che ho fatto in questi tre anni e mezzo“.
Juraj Kucka, intervenuto ai microfoni di Sky Sport al termine della gara, ha commentato l’ennesimo pari della sua squadra: “I punti persi nelle ultime partite per noi sono tanti. Perché succede questo non lo so, riusciamo a giocare 70 minuti, poi smettiamo e poi ricominciamo alla fine. E’ una cosa che ci chiediamo. Gli infortuni degli attaccanti? Sono cose che accadono nel calcio, gli infortuni fanno parte di questo ed è una cosa che non si può controllare. Se qualcuno si fa male, si fa male. Ci sono gli altri che poi devono essere pronti a subentrare e dare sempre il massimo. Ognuno di noi deve pensare a se stesso e chiedersi se fa il massimo per vincere la partita. Siamo undici in campo e altri cinque pronti ad entrare. Ognuno di noi — ha concluso — deve chiederlo a se stesso“.
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