L’assurdità: dal campo ai tribunali, Lazio-Toro tra mosse legali dei club

Dopo i granata anche Lotito prepara ricorsi legali. E il Giudice Sportivo potrebbe chiedere un supplemento istruttorio rinviando così la decisione: Lazio-Toro, l’assurdità continua…

I giocatori della Lazio in attesa di un Toro che non arriverà mai (Photo by Marco Rosi - SS Lazio/Getty Images)
I giocatori della Lazio in attesa di un Toro che non arriverà mai (Photo by Marco Rosi – SS Lazio/Getty Images)

 

Rinvio sì, rinvio no. Si gioca, non si gioca. Un ricorso del Toro, un ricorso della Lazio. Una sconfitta a tavolino non certa, una data di recupero che non c’è. Dovremmo parlare di una partita di calcio (Lazio-Toro), ma questa non è mai stata disputata. L’assurdità continua tra campo, tribunali, protocolli, competenze Asl, poteri decisionali mai chiari e giocatori della Lazio che con le mani in tasca aspettano quelli granata, che non arriveranno mai.

Sembra una barzelletta, qualcuno lo ha definito un “secondo Juve-Napoli” ma è tutto vero. Così come il Toro, che ha già depositato il preavviso di ricorso, anche la Lazio è pronta ad adire le vie legali per l’incontro che non si è disputato martedì pomeriggio. Se il Giudice sportivo non dovesse assegnare la vittoria a tavolino ai biancocelesti, il club di Lotito sarebbe pronto a presentare reclamo e portare la questione davanti alla Corte sportiva d’appello. Una vicenda su cui si è espresso ieri anche Eduardo Chiacchio, avvocato che sta assistendo i granata: “Penso che non ci siano dubbi sul fatto che la controparte del Torino sarà presente in ogni grado di giudizio”.

L’avvocato: “I giocatori del Toro non potevano lasciare la città”

Se ne parla ormai da giorni. Il Giudice sportivo, organo di primo grado, potrebbe disporre che la partita venga disputata. E’ l’ipotesi piu’ gettoanata ma non certa. I granata si appelleranno prima di tutto all’articolo 55 delle Noif, ovvero alla “causa di forza maggiore” che impedisce ad una squadra di presentarsi. Dimostrando la sussistenza di tale causa (in questo caso le disposizioni dell’Asl di Torino), verrebbe meno l’applicazione dell’art. 43 delle Noif che prevede la sconfitta a tavolino ed un punto di penalizzazione. Una situazione spiegata ieri proprio da Chiacchio“I giocatori non potevano lasciare la città, sarebbero stati perseguibili sotto ogni punto di vista. Ci auguriamo che il Giudice sportivo non disponga la sconfitta a tavolino ma consenta di giocare”. E si potrebbe aggiungere che, allargando il discorso all’orientamento dottrinale prevalente anche in campo extracalcistico, la pandemia da Covid-19 è stata più volte qualificata come evento di forza maggiore.

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