Il campione del mondo in carica vede togliere il velo dalla nuova Suzuki in vista della stagione 2021. Al fianco di Joan Mir c’è il compagno di squadra Alex Rins: “Batterlo sarà uno stimolo in più”.
Il campione del mondo scopre la sua nuova moto. Joan Mir, insieme al compagno di scuderia Alex Rins, ha visto togliere il velo dalla nuova Suzuki, con la quale il pilota spagnolo dovrà difendere il titolo iridato conquistato un anno fa con merito. Il centauro iberico sente l’importanza della sfida che sta per affrontare, visto che per la prima volta in carriera dovrà difendere un titolo mondiale vinto. Quando lo conquistò in Moto2, infatti, Joan Mir si ritrovò subito catapultato nella classe regina, facendo un po’ di apprendistato prima di spiccare il volo.
La presentazione della nuova Suzuki è avvenuta in pista, alla presenza del team al suo completo oltre che dei due piloti. E il campione del mondo ha svelato il modo in cui ha trascorso queste settimane: “Mi sono goduto molto questo precampionato perché mi sono rilassato e ho provato una grande soddisfazione per quello che ho ottenuto, ma allo stesso tempo ho lavorato duramente fra sci, palestra, attività aerobica per essere il più preparato possibile. Ovviamente quest’anno sarà più difficile: l’anno scorso la pressione era concentrata su crescere come pilota e consolidare le mie prestazioni in MotoGP, ma quest’anno è cambiato. Ora devo essere davanti e cercare di difendere il titolo fin dal via della stagione. L’anno scorso a questo punto l’obiettivo era di stare nella top-5, adesso i podi a ogni gara o almeno lottare per conquistarli“.
La stagione scorsa è stata fantastica per il suo epilogo, ma anche estenuante per il suo svolgimento. Un’annata con un calendario condensato e tante gare in poche settimane, a causa della pandemia che ha rallentato tutto. “Dopo il titolo dovevo staccare – ha ammesso Joan Mir – , fare una vacanza e allontanarmi dalle moto, ma ora sono concentrato su quest’anno e il prossimo obiettivo: non mi sono davvero soffermato a pensare al titolo e rifletterci sopra perché a noi tutti piace di aver realizzato dei sogni, ma ora che li abbiamo centrati guardo avanti e voglio di più. È come una droga. Se l’avessi saputo, non avrei iniziato. La motivazione per me viene abbastanza naturale: quest’anno tornerà Marc Marquez e vorrei misurarmi in pista con lui, perché è lui che ha dominato negli ultimi anni e questo mi permetterebbe di continuare a imparare, crescere come pilota e migliorare la mia velocità“.
Una delle decisioni più attese da parte di Joan Mir era quella relativa al numero di carena. Il campione del mondo non ha ceduto alla tentazione del numero 1, tenendosi caro il suo 36. “Lo considero un modo per guardare al futuro – ha svelato – : non credo che il mio lavoro sia finito, un giorno spero davvero di poter usare il numero 1, ma non adesso. Se un giorno vincessi tanti titoli come Marquez o Rossi, probabilmente prenderei il numero 1, ma dentro di me non mi sembra che sia arrivato il momento. Per come la vedo al momento, il numero 36 rappresenta il duro lavoro, il numero 1 rappresenta il mettersi in mostra. Voglio continuare a vincere e lottare, è qualcosa nel mio carattere, non voglio rilassarmi“.
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Ma chi sono i rivali di Joan Mir nella caccia al bis iridato? Il campione in carica svela la sua griglia dei favoriti: “Morbidelli sarà un avversario molto difficile, Marc Marquez se sta bene sarà il rivale da battere per tutti e anche il mio compagno di squadra Alex sarà veloce. I nostri rapporti? Penso che si comporterà bene, dobbiamo cercare di portare entrambi la Suzuki a un livello molto alto e incoraggiarci a vicenda, perché questo migliorerà anche la moto: penso che l’anno scorso lo abbiamo fatto un po’ entrambi, combattendo in ogni gara come se fosse l’ultima e dando il 100%“.
Alex Rins sfida Joan Mir
Dal canto suo, Alex Rins è consapevole della sfida che attende il suo compagno di box. Lo spagnolo, però, vuole fare grandi cose in questo 2021: “La pausa invernale è stata ancora più lunga, mi da dato modo di riposare, perché nel 2020 ho chiesto troppo al mio fisico dopo l’incidente di Jerez, e mi ha fatto bene: ho riflettuto sugli errori commessi e spero che non si ripetano. I miglioramenti possibili saranno nell’aerodinamica e nell’elettronica perché il resto è congelato e nulla può essere toccato per questa stagione. La Suzuki sta lavorando molto duramente per portare qualcosa di buono in questi campi, ma nel complesso abbiamo una moto molto equilibrata“.
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Nel frattempo Suzuki è rimasta orfana di Davide Brivio, passato alla Alpine di Formula 1. Un colpo anche per Rins, che però si è posto obiettivi importanti per il nuovo anno: “In verità è una cosa che ha colto tutti di sorpresa, ma si deve andare avanti, dobbiamo concentrarci su ciò che abbiamo e sono abbastanza sicuro che l’atmosfera e lo spirito all’interno del team Suzuki saranno gli stessi, o forse anche migliori. Avrò gli stessi obiettivi e le stesse motivazioni di sempre: il fatto che Joan Mir abbia vinto il titolo è uno stimolo e mi riempie di nuove motivazioni perché dimostra che la moto era vincente“.