Fiorentina, Iachini senza rancore: “tifo per Prandelli e tutta la viola”

Esonerato il 9 novembre scorso, Beppe Iachini torna a parlare della Fiorentina, ma non ha sassolini dalla scarpa da togliere.

Fiorentina Iachini
L’ex allenatore della Fiorentina Beppe Iachini sostituito a metà novembre scorso da Cesare Prandelli (Credits: Getty Images)

La parentesi viola di Beppe Iachini è durata undici mesi, per un totale di 30 partite. La stagione scorsa è stata quella della salvezza, arrivata senza troppi patemi come dimostra il decimo posto finale, quella attuale è invece stat quella della partenza lenta e dell’allontanamento dalla panchina dopo sette gare e sette punti conquistati. L’allenatore ha così lasciato il suo incarico, sostituito da Prandelli che però non è riuscito a dare la scossa. Ventuno gare e ventuno punti per l’ex CT della Nazionale che ha sei lunghezze di vantaggio sul Torino terzultimo ma con i granata che ancora devono recuperare le gare con Lazio e Sassuolo.

Iachini torna a parlare della Fiorentina

Momento delicato e quasi cruciale per la Fiorentina che nel prossimo turno di Serie A sfida il Benevento in novanta minuti di fuoco. Iachini ha parlato del sue recente passato e della lotta salvezza a tuttomercatoweb e si è espresso così su Prandelli, suo successore: “io tifo per lui e per la Fiorentina”. Nessuna rancore anzi “sono contento del rapporto che ho creato con Commisso e con i calciatori – dice Iachini – l’anno scorso abbiamo tenuto un ritmo da Europa, sono molto legato a questa società. Non penso però al ritorno, auguro solo alla viola le migliori fortune”.

Una battuta Iachini la riserva anche alle altre piazze importanti impegnate a sorpresa nella lotta salvezza, insieme alla Fiorentina a rischio retrocessione ci sono infatti anche Cagliari e Torino: “Ad inizio della stagione si pensava che alcune squadre non si potessero trovare in una situazione del genere. Quando devi lottare per altri obiettivi rispetto a quelli iniziali le pressioni poi sono alte e per le squadre diventa difficile. Poi ricordiamoci che è stato un anno particolare dove non è stato possibile svolgere la preparazione”. Infine il tecnico regala una carezza a Federico Chiesa, grande protagonista della sfortuna notte di Champions League della Juventus: “sono contento per lui, è un bravissimo ragazzo e un grande professionista”.