Il campione del mondo in carica non vuole farsi influenzare dai dubbi sulla presenza del suo illustre connazionale. E a proposito dei test, Joan Mir dice: “Stiamo provando a migliorare in velocità”.
Joan Mir vuole pensare solo a se stesso e all’inizio della nuova stagione in MotoGP. Il campione del mondo in carica sta guidando la sua Suzuki nei test in corso di svolgimento a Losail. E sulla pista del Qatar il campione in carica sta cercando di raggiungere il limite, in modo da mettersi anche nel 2021 con la carena davanti a quella delle altre. Per il momento le cose stanno andando abbastanza bene, anche se Joan Mir vorrebbe fare qualcosa di più. Il tutto in vista del debutto stagionale, che avverrà proprio nella pista di Losail nell’unica gara in notturna.
Joan Mir, come si legge su Motorsport Italia, ha provato a fare una analisi dopo quattro giorni di test. Per il momento c’è sommaria soddisfazione per quanto è stato fatto segnare. Ma il campione del mondo è consapevole che si può fare di meglio: “Ho visto che il nuovo motore è un po’ più potente sul rettilineo, ancora non ho superato nessuna Ducati, però va meglio. Il carattere continua ad essere lo stesso, andiamo nella giusta direzione, vediamo se dopo questi test lo modificano ancora e può essere un po’ più veloce. Sembra che funzioni bene e che la base sia buona”.
In ogni caso, come scritto pocanzi, la Suzuki sembra dare degli elementi di positività. Se non altro nel raffronto con ciò a cui si è assistito all’inizio della passata stagione, quando la moto giapponese non era data al top: “Sicuramente ha più potenziale di quello di quest’anno, ma non so se ci sarebbe il tempo di sistemarlo così velocemente e in Giappone non vogliono prendere decisioni affrettate. Portandolo in pista si vede che è più potente, anche se non credo che sarà il motore definitivo del 2022, ma sarà diverso”.
Di certo si sta lavorando per portare delle migliorie. E Joan Mir in tal senso è stato chiaro: “Ciò che stiamo provando a migliorare è la velocità. È chiaro, migliorie i generale, se la moto è più veloce tutto è migliore. La direzione è questa, non sul migliorare nel giro secco, ma migliorare in generale. I prossimi due giorni lavoreremo sui piccoli dettagli per fare la differenza ed essere più vicini agli altri anche sul giro secco. Sul ritmo non siamo messi male, non siamo i migliori, ma non possiamo lamentarci. Abbiamo provato cose di elettronica e un forcellone che dobbiamo confermare. Tutto va bene al momento”.
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Ci sono ancora tante prove da fare, come ammette lo stesso spagnolo. I giorni a disposizione a Losail per fortuna sono tanti e si possono fare tutte le valutazioni del caso, nel mese che porta all’inizio del Mondiale. “Come è normale – dichiara Mir – , la maggior parte delle cose che si portano non funzionano, sono da provare per vedere se si può migliorare e Suzuki ha una media molto alta di cose giuste. Normalmente abbiamo una media alta, più degli altri. Abbiamo anche meno piloti in pista e i passi che facciamo sono piccoli ma sempre in avanti”.
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E poi c’è la questione legata al rientro di Marc Marquez. Lo spagnolo è presente nella startlist per il debutto mondiale, ma Joan Mir non se ne cura più di tanto: “Io credo che Marc e i medici vedano la possibilità di poter stare bene, non lo sa con sicurezza perché non ha provato nessuna moto, che noi sappiamo. In base a come si sentirà quando salirà in sella, deciderà se venire o meno, che sia alla prima gara o nella pista successiva”. Ma la presenza di Marquez influenzerà la preparazione del campione del mondo? “A me non cambia nulla”, risponde lui…