Il Parma torna a vincere grazie ad una prova di grande determinazione. Non accadeva dal 30 novembre. Tarozzi, oggi in panchina al posto dello squalificato D’Aversa, analizza la sfida e parla della sindrome che aveva colpito il gruppo.
Nelle ultime partite la squadra aveva mostrato progressi. Mancavano i tre punti… Siamo molto felici per una vittoria contro un avversario difficile. Siamo in un momento di grande crescita ma senza risultati. Ci mancava qualche punto. Oggi si è visto un Parma finalmente convincente. Adesso la squadra deve proseguire con questa determinazione nel giocare a viso aperto. Ho sentito il mister che è molto soddisfatto, avevamo bisogno di una vittoria così.
Man-Mihaila (43 anni in due) hanno ripagato la fiducia. E oltre ai gol fatti, si è sistemata la difesa… Noi crediamo tantissimo in questa squadra, siamo tornati a Parma proprio per questo. C’è stato poco tempo per lavorare, anche se abbiamo giocato undici partite. Il gruppo sembra recepire i dettami tattici dell’allenatore. Noi ci crediamo e anche i tifosi e il fatto che tutto l’ambiente spinga e abbia fiducia aiuta anche i ragazzi. Abbiamo completato un cammino incredibile negli anni scorsi e adesso vogliamo mantenerlo. E l’apporto dei tifosi ci ha aiutato moltissimo.
Da Torino è arrivato un risultato che sommato alla flessione di Spezia e Benevento, autorizza a sperare in un’impresa… A dir la verità come atteggiamento non potevamo muovere grandi rilievi alla squadra: non ci è mai mancato. A non arrivare era una partita del genere, coronata dai tre punti. Questa potrebbe essere la scintilla tanto attesa, in questo senso oggi è stata una partita fondamentale. La squadra aveva mostrato nei momenti critici di avere un po’ la sindrome del “braccino corto” ma aveva sempre giocato bene. Si è finalmente rivisto uno spirito che è tipico del Parma di qualche mese fa, un piglio aggressivo e senza paura. Adesso piedi per terra. Traiamo motivazioni e speranza da questo successo per cercare di centrare una salvezza che sarebbe molto importante.