Maradona, l’avv. Pisani: “Diego strumentalizzato per 30 anni, umiliato e mortificato”

Angelo Pisani, avvocato e amico di Diego Armando Maradona, ha commentato la sentenza della Cassazione che ha visto El Pibe de Oro vincere contro il Fisco dopo 30 anni. 

Diego Armando Maradona, leggenda argentina. Getty Images
Diego Armando Maradona, leggenda argentina. Getty Images

La scorsa settimana è arrivata la sentenza della Cassazione che ha sancito che Diego Armando Maradona non aveva alcun debito da pagare al Fisco. Una lotta durata quasi 30 anni, che ha visto finalmente trionfare la leggenda argentina scomparsa lo scorso novembre. A commentare la sentenza, ai microfoni di Radio Marte, è stato Angelo Pisani, avvocato e grande amico del Pibe de Oro: “È stato messo il punto su una strumentalizzazione durata 30 anni. Gli pignoravano orecchini e orologi, lo umiliavano e mortificavano. Quella del Fisco è stata la persecuzione più dura, questo è l’unico motivo per cui è morto lontano da Napoli”. 

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L’avvocato ha proseguito: “Il colmo è che la società calcio Napoli, benché avesse vinto il ricorso, addirittura aveva già pagato il condono. Nonostante tutto c’è stato qualcuno, tra cui anche politici e giornalisti, che ha perseguitato Maradona utilizzandolo come capro espiatorio. Tutte queste persone saranno chiamate a rispondere dei danni causati. Maradona era utilizzato come un nome negativo, ma non ha mai rubato un euro. Anzi, ha dato prestigio e speranza”.

Maradona, Pisani e l’effige all’esterno dello stadio

Pisani ha poi parlato dell’effige di Maradona che sarà posto all’esterno dello stadio intitolato all’argentino: “È un bellissima notizia. Maradona è immortale, lo vediamo nelle forme dell’arte, della scrittura, della spiritualità. Il gol di ieri non entrato nella porta del Boca Juniors è attribuito proprio a lui, il soffio di Maradona. Lui è ovunque. Al di là delle strumentalizzazioni, delle cattiverie e dello sciacallaggio fatto su quest’uomo, oggi queste immagini servono per ricostruire un calcio come quello che amava Diego”.