Alla vigilia di Shakhtar-Roma parla in conferenza stampa il tecnico degli ucraini, Luis Castro. Queste le parole dell’allenatore portoghese, che mostra di non voler recitare il ruolo di vittima sacrificale: “Ce la giocheremo”.
Cosa può aiutarvi a ribaltare la situazione? Si sente sotto pressione per i risultati?
“Ogni allenatore è sotto pressione, accetto ogni responsabilità e le mie sono maggiori. Nessuno mi mette maggior pressione di quella che mi metto io per primo. Sarà una partita estremamente complicata per noi, ma credo che abbiamo tutti i mezzi per sfruttare la nostra opportunità, andremo a giocarcela”
Durante l’allenamento di oggi c’erano esercizi specifici per la partita contro la Roma?
“Sì, certo. Non solo nell’allenamento di oggi, ma anche in quello di ieri”
Durante l’intervallo un calciatore ha detto che ormai tutti sanno come giocate. Ci sarà qualche sorpresa?
“Credo intendesse che l’avversario ha neutralizzato le nostre intenzioni. Se tutti sanno come giochiamo è perché durante gli ultimi 25 minuti dell’ultima partita abbiamo giocato così bene o battuto il Real Madrid e pareggiato con l’Inter…se perdiamo tutti sanno come giochiamo, se vinciamo solo l’allenatore sa come gioca la squadra. Al giorno d’oggi si possono vedere le partite e studiare bene gli avversari”
Non è mai successo nella storia di una squadra ucraina di ribaltare uno 0-3. Crede nei miracoli nel calcio e nella vita?
“Controbatto porgendole a mia volta una domanda: lei c’era a Zagabria durante la partita con la Dinamo e credeva al 90′ di ribaltare il risultato? Non credo nei miracoli, credo nel lavoro che facciamo. Ogni tanto questo lavoro porta i suoi frutti, credo in quello che sto facendo e in quello che sta facendo la squadra, non mi interessa l’opinione degli altri. Ora ci sono molte cose nel mondo che non dovrebbero esserci, bisognerebbe parlare poco. Spero di vincere domani ma se lo farà la Roma potrò farle solo i complimenti”
Tutti sappiamo del rapporto con Fonseca. Può raccontare qualcosa in più?
“Mi sono trovato con Fonseca molte volte, la prima volta al Porto, poi qua a Kiev. Parlavamo spesso, ci scambiavamo opinioni sul calcio, su come allenare. Poi le cose non sono andate molto bene al Porto per Fonseca e presi io in carico la guida tecnica della squadra, quindi l’ho sostituito nuovamente qui allo Shakhtar. Nonostante la differenza di età fra noi, è uno dei tecnici che seguo e stimo di più”.
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