Crotone, Cosmi: “Bologna pericoloso. Perdo Ounas”

Il tecnico del Crotone presenta la sfida importantissima di domani contro il Bologna. Cosmi rende note le assenze pesanti di Luperto, Ounas e Reca ma vuole che i suoi diano il massimo.

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Serse Cosmi ci crede ancora – meteoweek.com (Photo by Emilio Andreoli/Getty Images)

Il Crotone si gioca nuove e rinnovate chances di mantenere la serie A, contro una diretta concorrente sul terreno di gioco amico. La formazione rossoblu ospiterà domani il Bologna, nel secondo anticipo della 28esima giornata del campionato, che vede ancora i calabresi in coda alla classifica, seppur in crescita. Dopo l’avvento di Serse Cosmi, infatti, non sono arrivati solo risultati migliori ma anche un atteggiamento migliore. È chiaro che bisogna muovere la classifica in maniera più marcata, a partire dal match contro i felsinei nel quale muovere la classifica.

Cosmi, alla sua terza gara sulla panchina del Crotone, ne ha parlato così in conferenza stampa.

Nessun condizionamento dalle rivali – “Il nostro campionato – o comunque quello che devo vivere io – deve far sì che pensiamo solo a noi stessi. Tutti gli altri discorsi possono essere considerati solo se non ci facciamo condizionare dagli altri risultati. Noi sappiamo che se facciamo il nostro, guadagniamo di sicuro qualcosa. Questa deve essere la mentalità. Se pensiamo ai risultati delle altre squadre, vuol dire che siamo deboli e non possiamo sperare nella salvezza”.

La rabbia dopo il ko di Roma – “Ero molto rammaricato, a mio giudizio c’erano tutte le condizioni per poter uscire con un risultato almeno di parità. Sarebbe troppo facile ricondurre a qualche errore individuale nei gol subiti. Ci è mancato quel pizzico di sfacciataggine e di coraggio in più, che ci avrebbe permesso di prenderci un risultato positivo. Lo abbiamo proposto parzialmente e non ci è bastato per ottenere almeno il pareggio. Bisogna migliorare in questo, ma la nostra posizione ci impone di avere coraggio, è una componente che devi proporre in queste situazioni, così come la disperazione”.

La difesa e i tanti gol subiti – “I dati sono indiscutibili, subiamo troppi gol. Non ho mai pensato che una squadra che subisce tanti gol li prende solo per errori dei difensori o del singolo reparto. È un discorso antico che cerco di riesumare. La squadra deve imparare a difendersi in alcune situazioni in maniera migliore. A volte può non bastare perchè un errore individuale può compromettere tutto. Ma voglio veder difendere la squadra in una maniera globale migliore. A volte lo facciamo meravigliosamente, ma contano i risultati e devo dire che 7 gol in tre partite sono tanti. Bisogna riequilibrare le cose: non togliere nulla in attacco e migliorare in difesa”.

Che Bologna si aspetta – “La squadra è costruita dal miglior fornitore di diamanti grezzi del nostro calcio, che è Walter Sabatini. Questo basta per capire che con una figura così, la squadra costruita vale tantissimo. Queste potenzialità arrivano da un allenatore che deve smussarli. In questo caso Mihajlovic riesce a farli diventare giocatori di livello. Il Bologna insieme al Sassuolo ha il maggior numero di giocatori di prospettiva, è una squadra da affrontare con le dovute attenzioni. Ha in attacco Palacio che ancora se la gioca con tutti i difensori, poi c’è gente come Soriano che è un incursore micidiale. Giocano con leggerezza, per questo possono creare difficoltà a tutti”.

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Assenze pesanti in casa Crotone – “Ounas è fuori per una distrazione di primo grado, Reca ha una fastidiosa e grave otite che non l’ha fatto dormire in queste notte. Poi Luperto non è stato benissimo e non sarà della gara. Parliamo già di tre giocatori. Numericamente non abbiamo problemi nel sostituirli, ma bisogna fare la scelta giusta per le caratteristiche dei giocatori. Aspettate domani, io stesso devo fare delle valutazioni fino all’ultimo”.

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Alla ricerca del coraggio – “Ognuno di noi ha dentro di sè qualità che nascono e si esprimono per indole. Nel calcio, ma anche nella vita, i risultati aumentano il coraggio. Se ottieni dei risultati e dei punti, è inevitabile che gli attaccanti diventino più prolifici e i difensori più coraggiosi. È un problema che deriva da un aspetto mentale. Abbiamo lavorato su questo, sapete tutto quanto sia più complicato nella testa delle persone. Io sono qui per questo, è anche questo il mio mestiere, non devo solo mettere la formazione in campo”.