Il portiere dell’Udinese Musso sta vivendo un’altra stagione da protagonista. L’argentino ha rilasciato un’intervista in cui ha parlato della stagione in corso, ma anche del futuro. Ecco le sue parole.
Juan Musso continua a brillare. Il portiere dell’Udinese si sta confermando come uno dei migliori interpreti del ruolo in Serie A. L’argentino ha attirato le attenzioni di alcuni top club di Serie A, tra cui la Roma e l’Inter, che stanno pensando a lui come prossimo titolare. Musso ha rilasciato un’intervista in cui ha commentato le voci sul suo futuro, ma ha anche analizzato la stagione in corso. Ecco le sue dichiarazioni di seguito.
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Il portiere è stato ospite di Udinese Tv e ha rilasciato delle dichiarazioni interessanti, a partire dal suo futuro:
“Mi fa piacere sapere che posso interessare ad altre squadre, perché significa che sto interpretando bene il mio lavoro. Non so però se si tratta di voci vere, perché non ho parlato con nessuno. Al di là di questo, quello che posso dire è che un giocatore deve stare concentrato sul gruppo di cui fa parte, come sto facendo”.
Musso è tornato sulla partita persa in casa contro la Lazio:
“Non abbiamo meritato di perdere. Ci siamo resi protagonisti di più episodi positivi che negativi. Un pareggio, almeno secondo me, ci stava. All’inizio abbiamo pensato un po’ troppo alla fase offensiva, è vero, ma poi abbiamo rimediato”.
L’argentino è sicuro che l’Udinese possa giocarsela con chiunque:
“Ce la giochiamo con tutti, anche con quelli che sulla carta vengono considerati più forti. Giochiamo ogni partita come fosse l’ultima: questo è il nostro spirito”.
Sugli obiettivi della squadra:
“Il primo obiettivo è arrivare a 40 punti, ma la squadra vuole di più. Siamo convinti di poter arrivare nella parte sinistra della classifica, non ci mancano le motivazioni. Non ci basta mettere assieme 7 punti. Siamo molto uniti, più che negli altri anni. C’è equilibrio, tutti cerchiamo di trovare la solidità, sapendo che ogni gara ha una storia diversa”.
Sui miglioramenti dell’Udinese:
“La squadra è riuscita a costruire una fase difensiva solida, arrivano pochi tiri ed è ancora più impegnativo essere concentrato con poche situazioni sfavorevoli. Tutti, però, abbiamo alzato la qualità delle nostre prestazioni e siamo diventati forti insieme. Batterci è dura, basta vedere come ha festeggiato la vittoria la Lazio, come se avesse vinto contro una grande. È un grosso passo avanti rispetto agli anni passati”.
Musso ha anche commentato il gruppo di argentini presente in rosa, in particolare soffermandosi sull’amicizia con De Paul:
“Siamo molto uniti, anche con gli spagnoli. Parlando la stessa lingua è naturale. Questo non esclude gli altri dello spogliatoio, sappiamo di avere una coscienza in comune. Rodrigo lo conosco da quando avevamo 14 anni. Al tempo era un trequartista che pensava solo al gol, ora è un centrocampista completo. È cresciuto tantissimo, è un leader ormai”.
Per diventare calciatore, Musso ha dovuto convincere i genitori, che per lui desideravano un percorso accademico:
“Mia madre è avvocato, mio padre ingegnere. Volevano studiassi, ma a 14 anni sono andato a 300 chilometri da casa, a Buenos Aires, per inseguire il mio sogno e hanno capito”.
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