Il Governo si è impegnato a “verificare le condizioni di partecipazioni di Alex Schwazer alle Olimpiadi”. I legali del marciatore azzurro preparano la richiesta di sospensiva del provvedimento di squalifica. La Wada, tuttavia, continua ad opporsi fermamente.
La lotta di Alex Schwazer per ottenere giustizia non è ancora giunta al termine. Il marciatore azzurro, squalificato nel 2016 per otto anni (fino al 9 agosto 2024) con l’accusa di doping, è stato assolto dal Tribunale di Bolzano. Il gip Walter Pelino sostiene infatti che i campioni di urina siano stati “alterati allo scopo di farli risultare positivi” e che “Wada e Iaaf abbiano agito in maniera totalmente autoreferenziale al punto tale da produrre dichiarazioni false”. L’archiviazione del caso da parte della giustizia ordinaria, tuttavia, non è sufficiente a dare all’atleta il via libera per il ritorno in gara e, dunque, per una eventuale partecipazione ai Giochi Olimpici di Tokyo, in programma a luglio 2021. Affinché ciò avvenga è necessario l’intervento della giustizia sportiva. Il Governo, in tal senso, si è mosso per favorire una svolta.
La commissione Istruzione, Cultura e Sport della Camera si è riunita quest’oggi e ha approvato all’unanimità la risoluzione annunciata la scorsa settimana che “impegna il Governo ad adottare iniziative, per quanto di competenza e nel rispetto dell’autonomia dell’ordinamento sportivo, affinché siano individuati strumenti idonei a verificare le condizioni per la partecipazione di Alex Schwazer ai prossimi Giochi Olimpici di Tokyo”. È stata dunque formalizzata la richiesta “agli organi sportivi internazionali di prendere atto della sentenza del Tribunale di Bolzano, dalla quale Schwazer è uscito innocente dall’accusa di doping”. Le istituzioni politiche, allo stesso tempo, hanno ribadito l’autonomia dell’ordinamento politico, in modo da allontanare l’idea di una possibile interferenza nel settore di competenza.
A proporre l’iniziativa era stato Daniele Belotti, deputato della Lega, il quale ha trovato il parere favorevole di tutte le forze politiche. “Soddisfazione per la risoluzione Schwazer. Approvata all’unanimità in Commissione Istruzione, Cultura, Sport della Camera, alla presenza della sottosegretaria Vezzali, che ha dichiarato la sua condivisione, garantendo il suo impegno per sostenere la partecipazione per l’atleta alle Olimpiadi di Tokyo. È un messaggio importante il sostegno da parte di tutte le forze politiche a un’iniziativa parlamentare che chiede agli organi sportivi internazionali di prendere atto della sentenza del Tribunale di Bolzano, dalla quale Schwazer è uscito innocente dall’accusa di doping. Ora si prenda atto della vicenda di malagiustizia nei confronti del marciatore e, dopo quattro anni e mezzo di fango, nell’ottica del rispetto per la giustizia italiana si tenga conto presso le sedi internazionali competenti di ciò che emerge dal processo, consentendogli di disputare i Giochi olimpici“. Lo ha affermato in una nota il capogruppo in commissione Istruzione, Cultura, Sport alla Camera.
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L’entourage legale di Alex Schwazer, sotto la guida dell’avvocato Gerhard Brandstaetter, sta dunque preparando il nuovo ricorso al Tribunale federale svizzero, che nel 2020 aveva già rigettato la domanda. La richiesta di sospensiva, a seguito del sostegno dal Governo, sarà “imminente”, in quanto la volontà è di inviarlo entro Pasqua. Il parere favorevole del Tribunale elvetico permetterebbe al marciatore di partecipare ai Giochi Olimpici di Tokyo, tramite un provvedimento sub-judice. Si tratterebbe, infatti, soltanto di una sospensione della squalifica. Per l’annullamento definitivo di quest’ultima, invece, sarà necessario attendere una nuova sentenza del Tribunale arbitrale dello sport di Losanna.
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Ad opporsi alla sospensione della squalifica di Alex Schwazer sono ancora una volta l’Agenzia mondiale anti-doping (Wada) e la Federazione Internazionale di Atletica leggera (Iaaf).
La Wada “prende atto della decisione della VII Commissione della Camera dei Deputati di approvare una risoluzione relativa al procedimento penale contro Alex Schwazer. In ogni occasione, la Wada ha agito in buona fede e nel pieno rispetto di tutte le procedure e le leggi applicabili, nel tentativo di assistere il Tribunale“. Lo si legge in una nota diffusa dall’Agenzia. “La Wada sostiene tutte le evidenze che ha fornito e che ritiene siano state scientificamente provate oltre ogni ragionevole dubbio davanti al Tribunale. La Wada rimane a disposizione delle autorità italiane per fornire ulteriori dettagli su questo caso e sulle conclusioni del giudice che lo ha valutato. Rileva il fatto che nel 2016 Alex Schwazer è risultato positivo allo steroide testosterone. World Athletics gli ha intentato contro una causa, e la Corte di Arbitrato per lo Sport lo ha ritenuto colpevole di aver commesso una violazione delle norme antidoping, secondo quanto previsto dal Codice Mondiale Anti-Doping. Vista la sua recidività – conclude – ha ricevuto una sospensione di otto anni e rimane ineleggibile per gareggiare fino al 7 luglio 2024“.
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