Il nuotatore si aspetta di fare grandi cose in queste settimane che ci separano dal via dei Giochi Olimpici di Tokyo. Detti ha anche parlato del modo in cui ha affrontato il Covid: “Ognuno reagisce in modo diverso”.
Lo squadrone italiano di nuoto si prepara per affrontare i Giochi Olimpici di Tokyo 2021 con tanti protagonisti al proprio attivo. Una delle frecce più appuntite che il team azzurro presenterà ai nastri di partenza della rassegna a cinque cerchi risponde al nome di Gabriele Detti. Il nuotatore nativo di Livorno è uno degli atleti che cercherà di dare il massimo per tornare dal Giappone con una medaglia al collo. Anche lui, come altri atleti olimpici, ha dovuto fronteggiare il Covid-19, avendolo contratto con sintomi. E per lui non è stato facile averci a che fare.
Detti, intervistato dai colleghi della Gazzetta dello Sport, ha voluto raccontare proprio quei giorni difficili. E ha svelato anche il modo in cui ha affrontato la malattia, che non è stata facile da sconfiggere: “Ho fatto solo una garetta a Livorno e sembravo un esordiente… Ognuno ha reagito in modo diverso al virus. Io ho dovuto combattere 26 giorni e poi in acqua un po’ ne ho risentito. Ma sono stato molto peggio 2 giorni dopo il vaccino che ho potuto fare grazie all’Esercito alla Cecchignola. Ho avuto 39.5 di febbre, pensavo di morire… ma per fortuna mi sono ripreso subito, e ora sono pronto”.
Gabriele Detti ha parlato poi delle gare di Tokyo. Il primo obiettivo è quello di alzare l’asticella: “Nei 400 dopo 5 anni è l’ora di cambiare l’ordine del podio, basta terzi posti… È sbucato un nuovo australiano (Winnington, ndr), non sappiano quali americani si qualificheranno. Negli 800 sarà un insieme di sensazioni e situazioni particolari oltre a Rapsys, Romanchuk e Wellbrock”. E poi ci sono le ultime gare disputate, le sfide con l’altro big azzurro Gregorio Paltrinieri: “In estate mi mancava un po’ di base aerobica. Quando perdo mi arrabbio sempre. Non è questione di rivincita ma di uscire soddisfatto dall’acqua e io ho voglia di grandi cose”.
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Finora Gabriele Detti ha disputato una sola Olimpiade, quella del 2016. Il fatto di aver potuto recuperare dagli infortuni ha aiutato il livornese a prepararsi al meglio: “Sono 5 anni più grande rispetto a Rio, il rinvio olimpico egoisticamente mi aiutato per recuperare dall’anno di infortunio. Ormai sono abituato agli stop, ne ho passate di tutti i colori. Sono più consapevole”. L’azzurro ha parlato anche della sua strategia che si basa su un avvio non troppo veloce in vista di un recupero nel finale. “È l’unica mia strategia – ha detto – : non posso subito attaccare, ma so che negli ultimi 50 metri io ci sarò. Le gare si decidono nel finale”.
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Naturalmente quando si parla di sport ad alti livelli, non si può non affrontare il tema del doping. Si parla soprattutto dell’eventuale rientro in gara, proprio a Tokyo, del cinese Sun Yang. A tal proposito, Detti non è affatto preoccupato: “Quando si parla di doping, abbiamo sempre la paura di dire troppo, di dire la frase sbagliata. Se ci fosse il cinese sarebbe un grande avversario in più, altrimenti troverò gli altri ancora più agguerriti. Non so se ai Giochi di Tokyo comincerà una nuova era: se c’è il cinese, nuoterò per batterlo, altrimenti se sarà fermato, nuoterò per battere chi c’è!”.
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