Serie A

Crotone, Cosmi: “Commettiamo errori non da A, peccato”. E saluta Simy

Il Crotone ha conquistato la vittoria nello scontro diretto con il Parma valido per la 33a giornata di Serie A. Gli Squali rimandano dunque l’appuntamento con la matematica retrocessione in cadetteria. Il tecnico Serse Cosmi ne ha parlato al termine del match.

Serse Cosmi, allenatore del Crotone (Photo/Getty Images)

La trentatreesima giornata del campionato di Serie A ha regalato i tre punti al Crotone, fanalino di coda della classifica. Gli Squali hanno battuto il Parma, anch’esso relegato ai bassifondi, in una gara combattuta fino all’ultimo giro di orologio. Un risultato che non cambia le sorti dell’annata, ma rimanda soltanto la matematica retrocessione in cadetteria. L’umore della squadra guidata da Serse Cosmi, tuttavia, ne ha sicuramente giovato. La vittoria mancava infatti addirittura da sei turni ed in questa stagione non era mai arrivata in trasferta. Adesso l’obiettivo è quello di disputare nel migliore dei modi le ultime gare rimanenti.

Cosmi nel post gara

Serse Cosmi, intervenuto ai microfoni di Sky Sport al triplice fischio, ha commentato la vittoria: “Sono di parte, il mio giudizio può essere condizionato dall’essere allenatore ma anche nei campionati che ho fatto in A, ho avuto una squadra che avevano una facilità ad arrivare alla soluzione finale come qui. Poche squadre possono vantare questi giocatori per qualità, capacità balistica. È un peccato, questa partita verrà archiviata come partita di fine stagione, ma è un peccato perché questa squadra è sempre stata dentro le partite e veniva da sei partite in cui perdeva di un gol di scarto. Se arriva un allenatore a dire ad Ounas a cinque dalla fine di fare il quinto gol, si capisce tutto di questa squadra“.

E sui gol subiti: “La nostra fase difensiva quasi mai, nelle mie partite, sbaglia posizionamenti livello tattico. Solo il gol di Gervinho oggi era una situazione non vissuta, ma i gol nascono quasi sempre da superiorità numerica. Non c’è la disperazione che hanno i difensori di una squadra che deve salvarsi, ma non solo i difensori, in generale chi difende l’area. Non si mette dentro la disperazione che mettono squadre migliori di noi. Questo è determinante, poi viene a mancare l’autostima e preso il 3-2 abbiamo visto i mostri. Facciamo errori che non sono da questa categoria, poi magari i giocatori possono starci, ma è un peccato e lo dico dopo tante sconfitte. Questa squadra propone e diverte. Io ero considerato un risultatista, ora gioco ma perdiamo“.

Infine, una battuta sul futuro di Simy: “Non credo rimarrà in B ma perché merita di vivere palcoscenici come questo o andare all’estero. Non è facile capire le sue potenzialità se non guardando i numeri. In B ne ha fatti 20, quest’anno rischia di farne altrettanti: 40 gol in due anni sono tantissimi. La qualità rimane, e ha una freddezza incredibile. I suoi rigori sembra siano sempre gol, sembra una stupidaggine ma conta. Andrà via da Crotone per vivere una situazione migliore. Credo debba ringraziare Ursino, Vrenna e i compagni che lo hanno valorizzato“.

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Simy: “Non posso essere contento”

Nwanko Simy, match winner, ha commentato il risultato ai microfoni di Sky Sport: “E’ un momento particolare, non posso essere contento. E’ vero che a livello individuale sto facendo bene, ma non basta: quello che importa è la squadra, e stiamo facendo fatica. Meritavamo da tanto la vittoria, speriamo di chiudere il campionato dignitosamente. Il gruppo è sempre stato unito, non abbiamo mai mollato, però forse non siamo stati all’altezza di questo campionato. Adesso mancano cinque gare, dobbiamo fare più punti possibile”.

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L’attaccante, ad ogni modo, può festeggiare il titolo di migliore nigeriano della storia del calcio italiano per numero di gol: “E’ bello raggiungere traguardi del genere, il campionato italiano è difficilissimo. Però come dicevo prima non posso essere contento al 100% perché ciò che conta è la squadra. Il futuro? Non ci penso. Ho grande rispetto per questa piazza, mi ha accolto come un figlio: ora non posso pensare ad altro“.

Chiara Ferrara

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