L’assurdo retroscena del rigore assegnato in Juventus – Roma coinvolge Orsato. Il fischietto respinge le accuse, ma c’è preoccupazione per il futuro. Ecco il motivo.
La Juventus riesce vincere fortunosamente per 1-0 contro la Roma. I bianconeri centrano il quarto successo di fila in campionato e continuano la loro risalita dopo inizio di campionato negativo. A far notizia non è la partita in se ma il grande retroscena che coinvolge l’arbitro Orsato.
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Al minuto quarantaquattro del primo tempo succede un episodio che non ha precedenti. Recupero palla della Roma, incursione centrale di Abraham, Danilo con la punta del piede manda il pallone verso Mhkitarian che con uno scavetto supera Szczęsny, il portiere polacco atterra l’armeno ma la palla finisce ad di nuovo ad Abraham che insacca. Il gol non viene assegnato. Attimi di confusione. Orsato fischia un istante prima che l’inglese spingesse il pallone in porta, il guardalinee segnala fuorigioco, ma l’arbitro indica il dischetto per assegnare il calcio rigore. Tutta la Roma chiede spiegazioni ma Orsato non vuole sentire ragioni e rimane sulla sua decisione. Veretout calcia il rigore ma Szczęsny para e il risultato rimane invariato.
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Nell’intervallo, poco prima che iniziasse il secondo tempo, le telecamere di DAZN riescono a pescare Orsato che spiega l’episodio a Cristante. Dal tunnel si sente l’arbitro che dice:
“Il portiere esce, rigore, fuorigioco, e se non fischio? Sui rigori non si dà vantaggio. E poi date la colpa a me perché ha sbagliato il rigore?”
Parole molto forti nonostante il tono colloquiale. Assurdo come un arbitro della sua esperienza sia convito di una situazione di gioco quando, a termini di regolamento, è totalmente errata. Infatti nella sezione dove si parla del vantaggio il regolamento riporta chiaramente “Il vantaggio non deve essere applicato in situazioni concernenti un grave fallo di gioco, una condotta violenta o un’infrazione che comporta una seconda ammonizione, a meno che non ci sia una chiara opportunità di segnare una rete”. Anzi l’arbitro deve lasciar proseguire il gioco in presenza di un’infrazione, nei casi evidenti in cui ritiene che interrompendolo risulterebbe avvantaggiata la squadra che ha commesso l’infrazione stessa. Qualora il presunto vantaggio non si concretizzi nell’immediatezza (entro 1-2 secondi), l’arbitro interromperà il gioco e punirà l’infrazione iniziale. Sia che interrompa il gioco o no, l’arbitro, se necessario, dovrà comunque assumere l’eventuale sanzione disciplinare del caso. Il regolamento è molto chiaro e questo lascia un grande dubbio per un arbitro che negli ultimi anni è stato assegnato a molte gare delicate.
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